ESAME DI MATURITA’: USCITE LATINO E MATEMATICA

Latino al Liceo classico e Matematica allo scientifico.

Queste le materie della seconda prova scritta dell’esame di maturità, ufficializzate con il decreto ministeriale del 25 gennaio.

Per gli altri indirizzi le materie sono Economia Aziendale per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”, Progettazione, costruzioni e impianti per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”.

Gli esami prenderanno il via il 21 giugno con la prima prova scritta di italiano.

SI TORNA ALLA MODALITA’ PREPANDEMIA

L’esame si svolgerà da questo anno seguendo la modalità in vigore prima dell’emergenza sanitaria.

Oltre alle due prove scritte è quindi previsto il colloquio, finalizzatoad accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale. Il candidato sarà chiamato a illustrare anche le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), nonché le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica.

Per la Commissione, oltre al presidente esterno, sono previsti tre membri esterni e tre interni all’istituto.

IL DIBATTITO SUL VOTO

Intanto fa discutere la proposta avanzata in Alto Adige di non prevedere voti inferiori al 4. Su questa prospettiva, sulla quale si è espresso in modo negativo il ministro dell’istruzione Valditara, i pareri degli insegnanti e degli specialisti sono discordanti. “I voti servono solo come indicatori temporanei durante l’anno e possono essere declinati nella misura più utile allo studente e al docente. – ha spiegato il ministro Valditara – Una scuola positiva e amica considera il voto come semplice indicatore del livello raggiunto in quel momento.

Quello che conta è che ci sia un criterio di valutazione serio che serva a studente e docente per far capire: stai andando bene, stai andando male.

Insomma il livello di preparazione e di rendimento in quel determinato momento.

Per il resto attenzione a non far crescere nell’ovatta i nostri ragazzi.

Se non li abituiamo ad affrontare le frustrazioni che nella vita saranno tante facciamo il loro male”.

Insomma gli studenti devono rassegnarsi alla possibilità di tornare a casa con un bel 2.

Alberto Barelli

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