BRACCIO DI FERRO SINDACATI-MINISTERO SULLA MOBILITA’

Le norme per la mobilità sono al centro del confronto per la contrattazione per il nuovo contratto di mobilità annuale 2023-2026.

A pochi giorni dalla data in cui saranno resi pubblici gli esiti della mobilità docenti, fissata nel 24 maggio, siamo ancora in alto mare rispetto alla definizione di molti aspetti. I sindacati stanno quindi puntando i piedi, perché nel prossimo contratto siano chiarite tutte la varie fattispecie.

SINDACATI E MINISTERO A CONFRONTO

Questa settimana prende il via il tavolo di confronto tra sindacati e Ministero dell’istruzione e del merito proprio sul tema del rinnovo del CCNI relativo agli anni scolastici 2023/24, 2024/25 e 2025/26. Si tratta senza dubbio di una trattativa delicata, anche in considerazione del fatto che il tempo a disposizione per concludere la questione è di circa un mese.

Tra le disposizioni che non piacciono proprio ai docenti c’è la norma, imposta con l’art. 2 del CCNI mobilità 2023-2024, che dispone il vincolo triennale di mobilità per tutti i docenti che dovessero ottenere un trasferimento o un passaggio di ruolo o cattedra in altra provincia rispetto alla provincia di titolarità, a prescindere dal tipo di preferenza accolta in sede di esito della domanda. Tale principio è stato introdotto con il fine di tutelare la continuità didattica. In pratica i docenti non potrebbero presentare istanza volontaria di mobilità prima di tre anni dalla precedente, qualora in tale occasione abbiano ottenuto la titolarità in una qualunque sede della provincia chiesta, qualora diversa da quella di precedente titolarità. I docenti interessati invece vorrebbero potere presentare istanza di utilizzazione e/o assegnazione provvisoria. La richiesta è quindi di poter non fare i conti con il blocco triennale di mobilità, che li vedrebbe permanere per un triennio nella medesima scuola di titolarità raggiunta a partire dall’1 settembre 2023.

POSIZIONE INCERTA PER I NEOASSUNTI 2022-2023

In forse anche la posizione per i neoassunti 2022-2023 che hanno potuto fare la domanda di mobilità con riserva, poi convalidata per una proroga legislativa del vincolo triennale. I sindacati stanno intentando un braccio di ferro perché anche a loro sia consentito di potere presentare istanza di mobilità annuale.

La speranza dei sindacati è che da parte del Ministero ci sia più disponibilità, accogliendo le richieste di introduzione di regole più flessibili.

Alberto Barelli

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