SCUOLA: SE NON E’ AMORE, SBOCCI ALMENO IL DIALOGO

Augurare che sbocci l’amore tra ministro dell’istruzione e studenti e insegnati, anche se è San Valentino, sarebbe davvero troppo. Ci accontentiamo allora di sperare che questa settimana inizi con la volontà del Governo di porsi in ascolto delle esigenze del mondo della scuola.

Due sono le iniziative che potrebbero favorire la nascita di una stagione di dialogo, fino a oggi venuta meno su tutti i fronti.

GLI STATI GENERALI DELLA SCUOLA

La prima è costituita dall’evento in programma il fine settimana a Roma, promosso da varie associazioni di studenti: gli Stati Generali della scuola (18-19-20 febbraio).

L’appuntamento continua a essere preceduto da una serie di occupazioni e manifestano in tutto il paese, promosse attorno al tema dell’alternanza scuola-lavoro e della riforma dell’esame di maturità. Il pensiero va alla scomparsa dello studente di soli diciotto anni, Lorenzo Parelli, rimasto ucciso in fabbrica durante lo stage.

La sua morte ha dato il via a mobilitazioni in tutto il paese, che ci auguriamo contribuiscano a una riflessione sul potenziamento delle norme per la sicurezza sul lavoro. Tema ovviamente complesso, che non ci permettiamo di trattare in queste poche righe.

Le proteste sono quindi proseguite anche il fine settimana scorso sulla questione della riforma dell’esame di maturità.

RIFORMA DELLA MATURITA’: UN DIALOGO POSSIBILE

A non piacere sono soprattutto le due prove scritte, sulle quali gli studenti chiedono che si torni indietro. Il progetto non convince nemmeno i presidi e gli insegnati, per cui non sarebbe male se si aprisse un confronto vero sui vari aspetti della riforma.

Al di là del merito, è il fatto che la riforma sia stata imposta dall’alto, senza prevedere un minimo di partecipazione, ad aver fatto scattare le proteste.

IL REFERENDUM DELLA CGIL

Proprio il tema della democrazia è al centro del referendum annunciato dalla Cgil in occasione dell’Assemblea organizzativa appena conclusasi a Rimini. L’iniziativa, come spiega Francesco Sinopoli, segretario della Fli Cgil, è una riposta alla crisi di partecipazione che ha caratterizzato l’approvazione del contratto integrativo della mobilità per il triennio 2022/2025, pur con la maggioranza dei sindacati contrari. Una scelta che ha provocato quello che per Sinopoli “non è uno scontro sensato, né utile alla scuola”.

Per il dirigente sindacale “stiamo direttamente sperimentando la mancanza di questo istituto fondamentale per la democrazia nel lavoro in un settore come quello pubblico, che consideravamo fino ad oggi al riparo da contratti di minoranza. (…) Da parte nostra confidiamo, con lo spirito unitario di sempre, nella comune consapevolezza che la dialettica politico-sindacale, anche nelle fasi di maggior polemica, non può mai costituire un ostacolo insormontabile al ripristino delle relazioni unitarie nel superiore interesse di coloro che rappresentiamo”.

Tanti quindi i fronti aperti sulla scuola. Una svolta all’insegna del confronto costruttivo sarebbe quello che ci vuole.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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