AL CONCORSO CON IL CELLULARE E DAD CONTRO LE OCCUPAZIONI

Al concorso per insegnati irrompe il cellulare, mentre si ricorre alla didattica a distanza anche contro le occupazioni.

Il trade de union delle due questioni, entrambe in questi giorni al centro delle polemiche, è l’irruzione delle nuove tecnologie nella formazione. Per quanto si faccia di tutto per arginarle, come si suol dire, escono dalla porta per rientrare dalla finestra.

Le due questioni, ovviamente, sono diverse. Nel caso del concorso l’uso del cellulare è senza dubbio da condannare. Aggiungiamo che non è un bello spettacolo lo “scopiazzamento” generalizzato a cui si sono lasciati andare i futuri insegnanti al concorso della scuola.

Il fatto è, come abbiamo riferito su queste pagine, che continua a montare la protesta per l’estrema difficoltà delle prove, che registrano il 95% di bocciati. Se i test sono arci difficili, va messo in conto che la tentazione di ricorre a un aiutino ci sta tutta. Un buon antidoto contro la tentazione di copiare anche attraverso il cellulare potrebbe essere insomma un esame diciamo più umano.

E mentre i futuri insegnanti ricorrono al cellulare per rispondere ai famigerati quiz, gli strumenti digitali vengono imposti agli studenti che minacciano l’occupazione dell’istituto.

E’ appena accaduto in un liceo di Ravenna, dove alla notizia della protesta il preside ha imposto di studiare da casa. Verrebbe da dire: ma come, la Dad non era lo strumento diabolico da mettere in soffitta? Se lo scopo del preside in questione era quello di fare odiare la Dad ai ragazzi, in effetti potrebbe risultare la strategia giusta.

Speriamo però che non venga seguito l’esempio, perché la trovata di imporre la Dad per tenere a casa i ragazzi con il fine di scongiurare la minacciata occupazione non ci sembra la soluzione ottimale. La strada dovrebbe restare il dialogo e il confronto costruttivo tra ragazzi e insegnanti e presidi.

La morale della favola dovrebbe essere la solita: basta demonizzare la Dad, se poi in un modo o in un altro con questa si deve tornare a fare i conti.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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