Mamma ho perso il concorso

C’è chi ha dovuto rinunciare al concorso, perché positivo o anche soltanto frebbricitante. I più sfortunati hanno visto sviluppare i sintomi influenzali soltanto la mattina stessa della prova e così la misurazione della temperatura ha decretato l’imprevisto dietrofront. Ancora più amaro in bocca ha lasciato ai candidati scoprire all’ultimo minuto che la prova era annullata, per casi di positività tra esaminatori o tra il personale dell’istituto sede del concorso. La casistica si allunga per coloro che, iniziata la prova, sono stati costretti ad arrendersi agli imprevisti più vari. In non pochi casi è avvenuto che i sistemi operativi non girassero a dovere, per esempio nel caso di aggiornamento di sistema. Diciamolo: fa girare le scatole ritrovarsi con poche decine di minuti a disposizione per completare la prova, dopo che si è dovuto sospendere il tutto a causa dell’aggiornamento del pc. Ma il caso che batte tutti quanti è relativo a chi ha dovuto soccombere di fronte ai propri impellenti e improcrastinabili bisogni naturali. Le disposizioni infatti sono chiare: per l’intera durata della prova vige il divieto assoluto di recarsi al bagno. Un problemino non da poco, soprattutto per chi, essendo magari un po’ avanti con l’età, può ritrovarsi spesso con bisogni impellenti con i quali fare i conti. A stare alle segnalazioni non sono pochi i candidati che a causa di questo problemino sono stati costretti a prendere la drastica decisione: mandare a monte la prova, buttare alle ortiche l’occasione della propria vita per poter correre al bagno ed evitare di farsela addosso. Per la cronaca è successo anche questo e, a quanti avessero voglia di verificare la veridicità dell’increscioso fattaccio, basta andare a leggersi le decine e decine di testimonianza raccolte con tanto di nome e cognome nell’apposita rubrica promossa dal quotidiano la Repubblica. Basta una lettura veloce per rendersi conto che c’è poco da scherzare. Ai tanti che sono rimasti vittime degli imprevisti dell’ultimo minuto, bisogna aggiungere coloro che, di fronte all’emergenza sanitaria, hanno deciso di non partecipare al concorso, per il quale magari avrebbero dovuto spostarsi di centinaia di chilometri.  Non dovrebbe comportare un ulteriore ostacolo il divieto di viaggiare da una regione all’altra, dato che resta salvo lo spostamento per motivi lavorativi. Ma che con l’acuirsi dell’emergenza tutto continuerà a filare liscio (liscio si fa per dire) fino alla conclusione delle prove prevista a metà mese, è tutto da vedere. Intanto una cosa si può dare per certa: la pioggia di ricorsi per una prova suppletiva. Ma non ditelo al ministro Azzolina.

Alberto Barelli

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