LA SCUOLA AL CENTRO

«Riapriranno prima le scuole o le piste da sci?». Il paragone non regge, viene spiegato fin dal titolo nell’articolo di Tecnica della scuola. Non regge, certo, ma è emblematico della centralità riconosciuta alla scuola e alla formazione in generale al tempo della pandemia. E se si incentra il discorso sulle risorse da mettere in campo per affrontare l’emergenza, ecco che il tema al centro degli interventi è la didattica a distanza, della quale, per citare uno degli ultimi interventi, solo ieri Maurizio Crippa su Il Foglio ha scritto che “la scuola a distanza è aperta e funziona. Il resto è noia”. Apprezziamo anche questa ultima considerazione e la facciamo nostra perché è il caso che si inizi a riconoscere che, se non fosse stato per le lezioni a distanza, l’insegnamento sarebbe semplicemente scomparso. A meno che non si fosse messo a punto un sistema di assegnazione dei compiti e di consegna dei temi attraverso i piccioni viaggiatori. Quando poi si tratta di definire i tempi e i modi del rientro sui banchi, obiettivo naturalmente sacrosanto e che ci auguriamo che diventi realtà quanto prima, inevitabilmente si è chiamati a ruota a fare i conti con tutti i principali settori delle strutture economiche del paese. Basti pensare alla questione dei trasporti o, per l’aspetto sanitario, della problematica legata ai sistemi di rilevamento dei contagi e del tracciamento. Non a caso di questo si stà discutendo all’indomani dell’incontro tenutosi ieri tra il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina e i sindaci per definire la gestione della riapertura delle scuole, al momento prevista per il 9 dicembre. Più facile a dirsi che a farsi, hanno fatto notare i sindaci, se non si potenziano i trasporti per garantire lo scaglionamento degli ingressi e se non si danno disposizioni certe ai poveri presidi per poter gestire positivi e quarantene. Ma intanto se possiamo contare su una notizia positiva rispetto alla ripresa occupazionale ed economica è grazie al piano di assunzione degli insegnanti e degli investimenti per l’edilizia scolastica e gli strumenti digitali. Insomma anche la ripresa ruoterà attorno al mondo della scuola e della formazione e grazie alle nuove modalità di insegnamento a distanza  la possibilità di vedere un po’ di luce in fondo al tunnel è più vicina.

Alberto Barelli

 

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