2021: cominciano bene. Fatti con cui affrontare il nuovo anno. Li ha scelti Cottarelli, mister spending review

Pro e contro, possibilisti e negazionisti, detrattori e laudatores. Sempre più difficile distinguere i fatti tra le opinioni che in questi mesi, da tv e giornali, hanno avuto la prevalenza. In parte per l’esigenza di dare un senso a tutto questo, come direbbero i cantautori, in parte per quel brutto vizio del giornalismo mediterraneo di essere un attore e non spettatore della rappresentazione politica. Insieme alla salute collettiva, l’economia è stata la vittima numero 1 del Covid. La chiave economica, la lettura economica del Covid rimane dunque l’incognita numero uno sulla strada del dopo pandemia. Carlo Cottarelli, un tempo mister spending review, inviso a destra, sinistra e centro, per il suo rigore di analisi, nel suo Osservatorio dei Conti pubblici, ha stilato una lista di 12 fatti, uno per i mese dell’infausto, funestissimo 2020, su cui si misurerà il futuro.

Smartworking nel paese dei furbetti del cartellino. Gennaio: la digitalizzazione della PA che senza il lock down avrebbe continuato ad accumulare faldoni e cartaceo dentro archivi polverosi e scrivanie? In realtà il processo in atto è stato accelerato ma l’avversione allo smart working tradisce un pregiudizio.

Febbraio. Effetto del Covid su economia

Una pandemia “mite”, simile all’influenza asiatica del 1957, avrebbe un effetto contenuto sul Pil mondiale, tipicamente inferiore all’1 per cento annuo, mentre una pandemia più “severa”, simile alla spagnola del 1918-19, potrebbe produrre effetti anche nell’ordine del 3-5 per cento annuo. Tutti gli effetti economici stimati, per quanto forti, sono comunque di breve periodo. Nel medio il Pil tende infatti ad essere solo di poco inferiore al livello che avrebbe raggiunto in assenza della pandemia, soprattutto se le perdite di vite umane sono contenute. Infine, per quanto riguarda il commercio internazionale, l’effetto è più forte di quello sul Pil, per cui il danno economico è maggiore per i paesi che più dipendono dagli scambi internazionali.

Marzo. La sanità vittima dei tagli? Ma se la spesa sanitaria è aumentata! Questa la triste realtà che Cottarelli porta in luce. Dal 2000 al 2018 questo aggregato è cresciuto del 69 per cento, da 68,3 a 115,4 miliardi, anche se quasi tutto l’incremento si è verificato fino al 2010 (anno in cui erano già stati raggiunti i 113,1 miliardi). L’aumento è stato rilevante (pari al 22 per cento) anche se valutato in termini reali, ossia al netto dell’inflazione. Ma allora? Che cosa non ha funzionato? La qualità di amministratori e operatori della sanita?

Aprile. Abbiamo bisogno di un Piano Marshall?

Per uscire dalla crisi economica causata dal Coronavirus, molti invocano contro l’Europa matrigna un Piano Marshall europeo come quello degli gli Stati Uniti, che diedero dopo la seconda guerra mondiale, 1,5 miliardi, il 9,2 per cento del Pil medio annuale italiano nel periodo 1948-1952. Ma le risorse del Piano Marshall erano sottoposte a diversi tipi, formali e informali, di “condizionalità”; le risorse messe in campo dall’Europa (attraverso soprattutto la BCE) sono largamente superiori a quelle previste dal Piano Marshall

Maggio. Paese UE che vai, tasse che trovi. Armonizzare la tassazione delle imprese permetterebbe invece di creare un mercato unico dove gli investimenti vengono allocati sulla base di motivazioni economiche e non di distorsioni causate dalla concorrenza sulle tasse.

Giugno. Il menù del Piano Colao: ecco i prezzi

Il Piano Colao, consegnato al Governo il 9 giugno scorso, include un “menù” di 102 iniziative, per un costo di circa 170 miliardi, una cifra imponente, ma molto vicina a quanto potrebbe arrivare all’Italia dal programma Next Generation EU. A “Turismo, arte e cultura”  andrebbero 48,1 miliardi.

Luglio 2020: la liquidità della BCE dove è andata a finire?

L’aumentato bisogno di liquidità delle banche ha assorbito il QE, il quantitative easing della BCE. Il ferreo controllo sull’inflazione inoltre funziona come una repressione finanziaria implicita. Inoltre tassi sui depositi troppo bassi possono indurre le persone a detenere contante, il che comporta che anche i tassi sui prestiti abbiano un limite verso il basso. Tali circostanze hanno consentito alle banche centrali di acquistare grandi quantità di titoli pubblici, senza provocare effetti indesiderati sui prezzi degli asset o sull’inflazione. Ma è improbabile che questa condizione si ripeta in futuro per un lungo periodo di tempo.

Agosto. Tutte le autostrade portano a Roma

Dall’analisi dei dati quindi non sembra emergere che i pedaggi sulle autostrade italiane siano particolarmente elevati rispetto agli altri paesi europei, nonostante gli imprevisti drammatici, investimenti e parametri economici sono superiori sia alla Francia che alla Svizzera. Ma allora i Benetton non sono signori Sith?

Settembre 2020. Troppo politici, o troppi mediocri?

Abbiamo troppi parlamentari? Paesi come Francia, Polonia e Romania, in cui le due camere hanno entrambe poteri rilevanti nella approvazione delle leggi, sono caratterizzati da un numero più elevato di parlamentari. Pertanto, tenendo conto di questo fattore, si stima che il numero appropriato di parlamentari in Italia sia 829, il che comporta una discrepanza rispetto al numero effettivo di solo 116 unità. Con il taglio proposto di 345 parlamentari, il Parlamento italiano avrebbe quindi 600 membri, ovvero 229 unità in meno rispetto a quello che sarebbe appropriato sulla base di questo confronto internazionale.

Ottobre. Scuola statale: abbiamo pochi insegnanti o abbiamo insegnanti poco pagati?

Per l’anno scolastico 2020/2021 si stima che ci saranno circa 12 insegnanti ogni 100 alunni. Nel 2018, escludendo i docenti di sostegno e di religione, c’erano circa 9 insegnanti ogni 100 studenti contro una media OCSE di 7. Inoltre, le nostre classi erano meno affollate: la dimensione media di una classe nella scuola primaria e secondaria di primo grado era rispettivamente di 19 e 21 studenti contro una media OCSE di 21 e 23. Tutti i principali grandi paesi hanno classi più grandi delle nostre. Per gli insegnati nel rapporto emerge bassa retribuzione, scarsi incentivi, bassa formazione e troppi contratti precari.

Novembre.  Come fa una regione a finire in zona rossa?

3 indicatori sono cruciali: il più importante è l’Rt, ovvero l’indice che misura quante persone in media sono contagiate da una persona contagiata. Se è sotto 1,25 una regione sarà automaticamente gialla a prescindere dagli altri indicatori. Gli altri due indicatori chiave sono l’occupazione dei posti letto in Area Medica e in Terapia Intensiva, che servono per determinare il rischio in termini di sovraccarico dei servizi sanitari.

Dicembre 2020. Deficit, my dear

Nel 2021 il fabbisogno lordo di finanziamento per lo Stato è stimato in circa 500 miliardi, di cui 141 miliardi per coprire il deficit, previsto arrivare all’8 per cento di Pil, e i restanti 357 miliardi per titoli in scadenza da rimborsare, assumendo che non ci saranno nuove emissioni. La BCE potrebbe acquistare titoli italiani per circa 211 miliardi. Le altre risorse europee provenienti dal Next Generation EU valgono complessivamente 25 miliardi, quindi le istituzioni europee fornirebbero risorse per 236 miliardi (=211+25), coprendo il 47 per cento del fabbisogno lordo di finanziamento. Al mercato invece saranno richiesti circa 262 miliardi, il 53 per cento.  Alla fine 2021, la BCE, la Banca d’Italia e le altre istituzioni europee deterranno debito pubblico italiano per 45 punti di Pil, valore in crescita rispetto ai 37 di fine 2020. La porzione in mano al mercato calerà da 121 a 112 punti di Pil. In termini di quote, quasi il 30 per cento del debito italiano sarà in mano alla BCE, Banca d’Italia e altre istituzioni. Il mercato potrà speculare di meno.

Redazione

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