Scuola, 13,4 miliardi per recuperi, nuovi istituti e Its

Fonte: La Repubblica – 18 marzo 2021

L’ammontare totale per l’istruzione previsto dal Recovery Fund è pari a 21 miliardi di euro. Sulle schede tecniche ci si è focalizzati su 13,37 miliardi che corrono lungo queste tre direttrici: accesso allo studio e riduzione dei divari territoriali; competenze Stem e multilinguismo; rafforzamento della ricerca e della formazione professionale. Bianchi ha sottolineato che si tratta di “tanti soldi”, che devono costituire un innesco su decenni di ritardi (“secoli”, per quanto riguarda l’edilizia scolastica). Sul primo punto ci sono 7,1 miliardi, di cui: 3,6 miliardi per la scuola dell’infanzia (progetto in cinque anni), 1 miliardo per l’adeguamento degli asili nido e delle classi primavera, 1,5 miliardi contro l’abbandono scolastico alle medie e alle superiori (al Sud siamo ancora su tassi di abbandono del 18 per cento) e 1 miliardo come fondo scolastico per il tempo pieno (più 300 milioni da recuperare sui Pon europei, ma qui siamo fuori dalla contabilità Recovery Fund). Su Stem, ovvero l’erogazione di discipline scientifiche in cui il Paese accusa uno speciale ritardo, e “altre lingue” ci sono 4,52 miliardi. Per l’aggiornamento permanente dei docenti, soprattutto sul fronte dell’insegnamento digitale, la richiesta è pari a 420 milioni. Un miliardo e cento saranno impegnati per il multilinguismo di docenti e studenti. Ancora, gli investimenti sulle nuove scuole – il cablaggio, le aule innovative – sono previsti in 3 miliardi. Infine, terzo punto, la formazione professionale: sono 1,75 miliardi i fondi messi a disposizione del precedente esecutivo. Un miliardo e mezzo deve andare agli Istituti tecnici superiori, produttori di buona istruzione, ma il ministro vuole incrementare le risorse. Quindi, 250 milioni sull’orientamento che dal diploma deve portare all’università. Le carte fin qui inviate alla Commissione europea parlano di un piano di recupero lungo quattro anni che coinvolgerà “almeno un milione di studenti” con carenze di competenze e che prevede progetti mirati sulle singole scuole: saranno loro a individuare gli alunni bisognosi di interventi più radicali. Si prevedono raddoppi di docenti di Italiano, Matematica e Inglese per un minimo di due anni. Di questa corte di alunni rimasti indietro, centoventimila sono a rischio abbandono. I docenti che vorranno assumere l’incarico, avranno una retribuzione aggiuntiva pari a 6 ore settimanali. L’intervento sull’abbandono avrà una durata di quattro anni. Il programma Next Generation prevede, per la crescita del livello degli insegnanti, una riforma dell’arruolamento: dopo aver vinto un concorso, un nuovo docente dovrà obbligatoriamente sottoporsi a una formazione che si concuderà dopo una stagione e solo a quel punto l’assunzione sarà considerata definitiva. Il progetto, che è a costo zero, s’ipotizza realizzabile a partire dal 2023.

Abstract articolo di Redazione

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