Zaini appesi alla facciata dell’istituto: bambini e genitori uniti nella protesta

Fonte: tecnicadellascuola – 18 marzo 2021

Una lunga fila di zaini vuoti appesi al muro della scuola, come vuoti sono i banchi dell’istituto elementare ‘Gino Capponi’ a Milano. Appesi a un filo, come il futuro della didattica in presenza. Ieri mattina hanno protestato così i genitori e i ragazzi dell’istituto di via Pestalozzi, per quella che è diventata la “mobilitazione degli zaini”. L’iniziativa è stata pensata dal gruppo ‘Capponi Scuola Aperta’, che ribadisce come la dad. sia uno strumento di emergenza e che come tale deve essere considerata.

“Non capiamo il perché di questa decisione, dai dati dei contagi sappiamo che la scuola è uno dei luoghi più sicuri – ha spiegato Emanuele Monfrini, uno dei papà del gruppo – Lasciare di nuovo a casa i bambini vuol dire sacrificare la loro educazione sociale”. Come raccontano i genitori, dalla riapertura di settembre sono state poche le classi messe in quarantena e sempre a causa di un contagio avvenuto all’esterno. L’obiettivo del movimento è diffondere l’importanza della scuola in presenza come luogo di istruzione e di apprendimento culturale, ma anche di socializzazione, democrazia e contrasto delle disuguaglianze. “Sarebbe bello che i bisogni educativi venissero finalmente messi al centro dell’agenda politica – ha affermato Umberto Biscaglia – non possiamo stare fermi a guardare un’intera generazione diventare cittadini ‘a distanza’”, conclude.

Abstract articolo di Giorgia Fenaroli

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