Bocciature con la Dad: le deroghe e il rischio dei ricorsi

Fonte:  Corriere della Sera – 31  marzo 2021

Quest’anno sarà possibile rimandare e bocciare gli studenti che non raggiungono il livello di preparazione per passare alla classe successiva. Niente 6 politico, niente promozione automatica: «Non sono previste ulteriori ordinanze sulla valutazione degli studenti», fanno sapere dal ministero. E’ questa la risposta ai dubbi degli insegnanti e dei presidi su come si farà – soprattutto alle superiori – a valutare gli studenti alla fine di un anno così complicato come questo: in alcune regioni a scuola in presenza gli studenti sono stati per una manciata di settimane. Ma secondo il ministro quest’anno non si può paragonare allo scorso quando è stata decisa la promozione per tutti: la Dad dall’autunno è stata regolata addirittura nell’integrazione del contratto degli insegnanti. Sono stati distribuiti pc e tablet, attribuiti alle scuole fondi per interne La situazione degli studenti che hanno delle insufficienze sarà valutata nei consigli di classe: sarà ogni scuola a stabilire quanta flessibilità usare negli scrutini di fine anno. L’unica deroga potrà essere quella riguardante il numero di giorni di frequenza, come già previsto per l’ammissione alla maturità. Chi non sia riuscito a seguire le lezioni via dad per difficoltà di connessione o comunque per problemi legati al Covid potrà comunque passare all’anno successivo se ha tutte la sufficienza in tutte le materie. I dubbi e i timori restano: il Codacons ha già annunciato che sono possibili ricorsi al Tar per le bocciature in Dad. Ma i presidi temono che, nonostante gli annunci di questi giorni, nei prossimi due mesi non si riesca a rimanere a scuola in presenza, ma si debba continuare con la Dad perché i contagi non scendono e le regioni non riescono a passare in zona arancione o gialla, compromettendo la fine dell’anno scolastico. Riaprire, nonostante la decisione del premier Mario Draghi di riportare in classe gli studenti dopo Pasqua è più facile a dirsi che a farsi. Nel Lazio, dove oggi riprendono per due giorni le scuole dall’asilo alle medie, i sindaci di una decina di comuni tra cui Rieti, Frosinone e Ladispoli non riaprono: contagi ancora troppo alti, rischi di saturazione degli ospedali. In Abruzzo e Basilicata, regioni in arancione, la riapertura è già stata rinviata a dopo Pasqua.

Abstract articolo di Gianna Fregonara

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