SCUOLA: PROVE GENERALI DI INCERTEZZA

E’ incertezza totale sulla riapertura totale delle scuole prevista per il 26 aprile. A pochi giorni dall’annuncio della decisione da parte del governo si registrano i primi passi indietro, a seguito dell’ondata di critiche e delle prese di posizioni con le quali presidi e sindacati continuano a esprimere i propri timori. Per tutti valgano le parole sensate di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi: “La scuola è un luogo naturale di assembramento. Se si torna al 100% in molte aule non sarà possibile rispettare il metro di distanziamento. In questo caso la scuola si vedrà costretta a ridurre la presenza dei ragazzi e alternarla alla dad, facendo rotazioni. Bisogna valutare questo rischio”. Ma non si poteva valutare prima? Ancora una volta il punto ci sembra questo: annunci di decisioni strombazzate ai quattro venti, che poi sistematicamente finiscono per risultare irrealizzabili di fronte alla realtà dei fatti. Un vecchio lato oscuro del nostro paese che non ci rivela nulla di nuovo, certo, ma che appare incredibile che possa essere registrato anche oggi , dopo un anno di pandemia. Cioè mesi e mesi di emergenza, durante i quali chi è chiamato a governare il paese avrebbe dovuto imparare a fare i conti con i problemi che abbiamo davanti, in primo luogo quelli legati alla sicurezza. Se la matematica non è un’opinione, con il rientro in classe del 100% degli studenti il distanziamento diventa una chimera, dal momento che la media è di 17 studenti in ogni classe. Le preoccupazioni di presidi e sindacati stanno inoltre avendo una conferma dal numero dei contagi e delle classi in quarantena, che si stanno registrando negli ultimi giorni in tutta Italia. Non troppo affidamento può derivare dalla vaccinazione del personale della scuola: come noto la campagna è stata sospesa dopo l’allarme per gli effetti collaterali. Giannelli punta il dito anche contro i ritardi registrati nel piano di screening degli studenti attraverso i tamponi rapidi che, sono le sue parole, “ancora naviga in alto mare”. Oggi è in programma un incontro tra governo e sindacati proprio sul tema della riapertura totale. In assenza che dal cilindro venga tirato fuori un miracolo dell’ultimo minuto, c’è poco da sperare.

Alberto Barelli

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