I presidi del Lazio lanciano l’allarme per le classi pollaio

Fonte: latecnicadellascuola.it – 21 aprile 2021

Continuano a formarsi, anche in piena pandemia, classi con oltre 30 alunni, a volte anche in presenza di disabili e in una lettera i dirigenti scolastici del Lazio aderenti ad Anp inviatano il direttore generale dell’Usr Rocco Pinneri e il dirigente dell’Ambito territoriale di Roma Rosalia Spallino a prendere provvedimenti. Nella missiva, Anp Lazio spiega che attraverso il sistema telematico ministeriale Sidi si può costatare che le classi del prossimo anno scolastico si formeranno esattamente come accadeva fino a prima del Covid: in base ai parametri, votati al risparmio, approvati nel 2008 quando nell’ultimo governo Berlusconi la scuola era guidata da Mariastella Gelmini.

Ebbene, il sindacato dei dirigenti scolastici laziali ha scoperto, consultando il sistema telematico Sidi, che “in tutti gli ordini di scuola si osserva la costituzione di classi prime, con alunni disabili, superiori a 20 alunni, in diversi casi con 29-30 alunni di cui alcuni disabili”. In questo caso oltre alla creazione immotivata di nuove classi “pollaio” (ma non dovevano sparire?), si va in questo modo a creare un ulteriore danno: si nega il diritto allo studio dell’alunno disabile, che collocato in un gruppo-classe troppo numeroso compromette in modo evidente il suo processo di formazione ed integrazione. Addirittura per l’Anp Lazio “in diverse situazioni l’organico consultabile da Sidi va” anche “a generare riduzione di organico, in modo immotivato rispetto alle richieste dei DS”. Quindi, questa “compressione” di alunni si andrà a ripercuotere sul numero di docenti e Ata, che sarà di conseguenza ridimensionato. (…)

La richiesta del sindacato dei presidi laziali è quindi quella di “procedere a rimodulazione, anche in eventuale deroga a vincoli di legge, delle situazioni critiche che ciascuna scuola sta segnalando, al fine di veder assicurati i diritti allo studio, alla salute e alla sicurezza per tutti gli studenti”.

I numeri minimi e massimi

I parametri minimi per la formazione delle prime sono contenuti nella Legge 133 del 2008. E prevedono numeri decisamente elevati: 18 alunni all’infanzia, 15 alla primaria, 18 alle medie e 27 alle superiori. A meno che non vi siano disabili: nel caso siano gravi non si potrebbe andare oltre le 20 unità (indicazione che però nei fatti spesso viene superata).

Senza disabili si può arrivare a classi da 29 alunni nella scuola dell’infanzia, 27 alla primaria, 28 alle medie e 30 alle superiori. Numeri davvero alti, che anche in questo caso non di rado vengono oltrepassati.

Abstract articolo di Alessandro Giuliani

Articoli recenti

CERTIFICAZIONE DI ALFABETIZZAZIONE DIGITALE

CERTIFICAZIONE DI ALFABETIZZAZIONE DIGITALE

L’acquisizione della Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale è ormai una priorità per il personale ATA. Chi mira a essere inserito in graduatoria deve avere tale certificato, essendo un requisito di accesso per tutti i profili del personale ATA, ad...

A SCUOLA DI LOTTA AL BULLISMO

A SCUOLA DI LOTTA AL BULLISMO

Le scuole italiane tra i primi posti in Europa per la lotta al bullismo. I dati appena diffusi dal ministero parlano chiaro. Ben il il 96,7% delle scuole ha avviato corsi contro il bullismo, dimostrando un’altissima attenzione verso il problema da parte del corpo...