SCUOLE, MANCANO GLI SPAZI

Fonte: il Messaggero  – 26 aprile 2021

Una scuola su 5, oggi, è in grave difficoltà per riuscire a garantire per le classi superiori il 70% minimo di presenza nelle zone gialle e arancioni e il 50% nelle zone rosse. Da oggi saranno almeno 7,6 milioni gli alunni in classe, vale a dire l’89,5% della popolazione scolastica. Un aumento di almeno 750mila ragazzi rispetto alla scorsa settimana, in cui la presenza complessiva era all’80%. Fino a venerdì scorso infatti le lezioni avevano un minimo di frequenza del 50%, oggi invece si parte con nuovi orari e nuovi turni da organizzare, nuovi spazi da reperire e, soprattutto, con una missione che per molti sembra impossibile. (…) Ma quali sono i motivi del caos scuola? In primo luogo manca lo spazio per il distanziamento di un metro tra i ragazzi ma la caccia alle nuove aule, che è possibile reperire anche negli spazi extrascolastici come musei, teatri e biblioteche non ha funzionato a settembre, né potrà farlo ora. Tante incertezze, quindi, legate anche al trasporto pubblico: gli enti locali possono aumentare il servizio ma se le vetture di bus e metro devono viaggiare al 50% sarà difficile compensare quella parte mancante. Soprattutto nelle grandi città come Roma.

Nella regione Lazio le scuole hanno tempo fino a venerdì 30 per mettersi in regola con il 70% di presenza, in Campania invece gli istituti in difficoltà possono restare al 50% grazie ad un’ordinanza regionale, in Puglia resta la possibilità delle famiglie di preferire la didattica online e la stessa strada viene percorsa anche nelle scuole della Calabria. I problemi, quindi, sono diffusi. «Una scuola su 5 spiega Maddalena Gissi, segretaria della Cisl scuola è in grave difficoltà nel portare la presenza al 70%. Mancano i presupposti per un rientro in sicurezza». Ma il Governo ha deciso comunque di alzare l’asticella: in un primo momento fissandola al 100% ma poi, dopo le rimostranze delle scuole e delle Regioni, ha deciso di scendere al 60% per poi rialzare al 70%. Un saliscendi che sta destabilizzando docenti e ragazzi.

Abstract articolo di Lorena Loiacono

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