Scuola, bocciati in «trappola»: vorrebbero cambiare ma per gli studenti la mobilità è azzerata

Fonte: Corriere della Sera – 12 luglio 2021

Abstract articolo di Federica Cavadini

Alcuni si sono mossi prima delle pagelle, tanti hanno aspettato gli scrutini e altri arriveranno dopo gli esami a settembre. Studenti in cerca di scuola. Chiedono di cambiare istituto o indirizzo, ripartire con nuovi compagni e professori e con un programma diverso ma rischiano di dover rinunciare.

«Non ci sono posti. Le classi sono già al completo e mancano anche spazi per nuovi inserimenti. Siamo bloccati»

è la spiegazione dei presidi.

Dalla fine dell’anno decine di colloqui fra famiglie e presidi, ma spostamenti pochi. «Dobbiamo dire no. Siamo già in overbooking e puntiamo, appena possibile, a tornare in presenza senza dividere le classi, aggiungere anche un solo studente è complicato — dice Bruna Baggio, preside al Cremona-Zappa —.

Abbiamo respinto tutte le richieste di cambi e accolto soltanto due trasferimenti da altre città». Poche entrate, poche uscite, tanti «prigionieri». «Studenti che hanno deciso di passare dallo scientifico a Scienze Umane hanno trovato soltanto alle paritarie ma non tutti possono pagare una retta. Sono tante le famiglie bloccate e sole — aggiunge —. E anche i percorsi “passerella” fra indirizzi diversi non sono stati realizzati».

La scelta di cambiare scuola è più frequente fra studenti di prima e seconda. Nell’anno della «sanatoria Covid 2020» con il quasi tutti promossi tante famiglie hanno rinviato la decisione, adesso che sono tornate le bocciature, soprattutto nel biennio, ripartono le domande.

I posti però sono contati, in alcuni indirizzi lo erano già alle iscrizioni di febbraio: scientifico, artistico, liceo delle Scienze Umane. All’Agnesi il preside Giuseppe Vincolo racconta che in queste settimane ha già detto no a più di quaranta famiglie:

«Abbiamo avuto colloqui ogni giorno a scuola e su Zoom. Proponiamo di considerare anche il liceo linguistico ma tutti vogliono iscriversi a Scienze Umane e al Les e non abbiamo posti, anche per le restrizioni legate al Covid, abbiamo già eliminato tre laboratori per creare aule grandi dove possiamo garantire il distanziamento».

Con numeri e spazi fanno i conti anche le paritarie. Non è scontato trovare posto. Il preside degli Istituti De Amicis, Stefano Massa, spiega:

«Abbiamo una decina di colloqui al giorno per nuove iscrizioni. Apriremo un’altra terza liceo classico, per studenti che arrivano da scuole statali. Ma le classi di Scienze Umane sono al completo e allo scientifico abbiamo solo qualche posto».

Al liceo Verri la preside Susanna Musumeci «accompagna» le famiglie che chiedono il trasferimento:

«Ci sono pochi posti anche negli istituti tecnici, più possibilità nei professionali. I tempi però sono stretti e ci sono genitori, anche stranieri, che hanno bisogno di essere guidati. O i figli si ritroveranno a ripetere l’anno nella scuola sbagliata».

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