MOBILITY MANAGER, PER UN PUGNO DI BUROCRAZIA IN PIU’

Tra classi pollaio, questione vaccini, adeguamento del servizio di trasporto, tanti sono i problemi da risolvere in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico. Eppure si è trovato il modo di complicare le cose. In una situazione già di per sé difficile, eccoti spuntare infatti il mobility manager, figura che ogni scuola dovrebbe introdurre a partire dal nuovo anno. A parte il fatto che non si sono ancora capiti bene compiti e funzioni, l’idea proprio continua a non piacere ai dirigenti scolastici, per i quali, peraltro, si tratta di un progetto difficilmente attuabile in tempi brevi.

Nei giorni scorsi è stata la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia a rilanciare questa ipotesi, intervenendo sul tema, per carità importate, della transizione ecologica all’interno delle scuole. La sottosegretaria ha spiegato che il mobility manager è

“una figura sorta molti anni fa ma mai introdotta nelle scuole, ovvero il mobility manager”.

Non discutiamo che non sia una bella idea e che potrebbe dare contributi per affrontare una questione cruciale. Ma ci domandiamo: sicuri che sia il momento giusto?

“Il mobility manager deve avere chiaro il percorso che la popolazione scolastica effettua per andare a scuola. Stiamo lavorando per avere questi dati ed elaborare percorsi sostenibili e per gestire i flussi. Se so che il 40% della popolazione arriva da una parte della città chiederò al sindaco degli accorgimenti”

ha spiegato Floridia.

Dopo queste parole tutto è più chiaro ma ribadiamo: siamo sicuri che ci sia bisogno di questa nuova figura per affrontare la questione? Il rischio è che i dirigenti scolastici si trovino alle prese con una grana burocratica in più.

Il problema dei trasporti consiste principalmente nella mancanza di risorse per garantire maggiori corse in modo da assicurare il distanziamento sanitario. Ovviamente le aziende devono fare i conti oltre che con la carenza di mezzi anche con gli aggravi del costo del personale aggiuntivo.

Non sappiamo quanto peserà sulle tasche dei contribuenti questa nuova figura. Visto tra l’altro che proprio per la gestione dei trasporti erano stati promossi i tavoli di lavoro presso le Prefetture, forse se ne può fare a meno. Oltre a risparmiare risorse, si eliminerebbe un ulteriore impegno per i già troppo indaffarati dirigenti scolastici, che hanno tutte le ragioni per esprimere le loro perplessità su questa nuova figura.

Direttore Dott. ALBERTO BARELLI

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