SOS SUPPLENZE

Ogni giorno ha la sua croce. A pochi giorni dal suono della campanella, il detto vale come non mai per la scuola. Archiviata la polemica sul green pass, ecco saltare fuori il problema della gestione delle supplenze. Una questione non di poco conto, se si considera l’alto numero di ore di lezione tenute ogni anno dai supplenti.

IMPOSSIBILITA’ DI TROVARE SUPPLENTI PER UN GIORNO

A determinare una situazione potenzialmente esplosiva è l’esigenza di coprire anche le cattedre rimaste vuote per la sospensione dal servizio degli insegnanti sprovvisti di green pass. A volte, potendo essere risolta la questione con il tampone, l’insegnante può restare assente anche solo per un giorno o due. E proprio qui sta il problema. Stando alle procedure previste, è INFATTI praticamente impossibile reperire e eventualmente inserire in organico un supplente per un lasso di tempo così breve.

A lanciare l’ennesimo allarme è il presidente dell’Associazione dei presidi Antonello Giannelli.

“I supplenti dovrebbero prendere servizio senza sapere se l’insegnante che sostituiscono il giorno dopo si presenta col tampone. – spiega Giannelli – La sospensione per chi non ha il green pass scatta solo dopo quattro giorni di assenza ingiustificata. Ma supplenze senza la certezza delle durata non le accetterà nessuno”.

Un ragionamento che non fa una grinza. Il rappresentante dei presidi avanza quindi una proposta:

“si potrebbe, in sede di conversione del decreto del 6 agosto, prevedere che chi non ha il green pass venga sospeso per quindici giorni e sostituito da un supplente”.

In questo modo sarebbe possibile assicurare la sostituzione degli insegnanti.

LA SCUOLA AL CONTRARIO

Staremo a vedere se al Ministero e al Governo terranno conto del suggerimento, altrimenti… semplicemente saranno guai. Con l’alto numero di cattedre scoperte, ci mancherebbe solo anche questa nuova tegola a pesare sul disastrato organico scolastico. Fortuna che a supplire alle carenze dei dirigenti ministeriali arrivano a salvare la situazione i suggerimenti della varie associazioni o dei sindacati.

Dovrebbe essere in verità l’inverso ma, come ormai abbiamo imparato, anche per la scuola dobbiamo rassegnarci a sapere che funziona tutto al contrario.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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