CINQUE MILIARDI PER LA SCUOLA: AUGURIAMOCI CHE SARANNO SPESI BENE

Pioggia di miliardi sulla scuola. Per la precisione cinque miliardi tondi tondi. Peccato che non si sa come saranno spesi. E, a rischio di passare per irriconoscenti, ci permettiamo di esprimere perplessità rispetto al proclama del ministro Bianchi.

Piano intervento in indicato

Annunciando la marea di finanziamenti, il ministro ha specificato testualmente che i fondi saranno investiti per palestre, mense e laboratori. Tutti settori importanti e da potenziare, ci mancherebbe, ma ricordiamo che, solo fino a ieri, uno dei problemi era la mancata copertura degli aumenti promessi per gli insegnanti. Ricordiamo anche che dalla riapertura delle scuole non si è fatto altro che piangere miseria per reperire le risorse per il sostegno.

Insufficiente anche la copertura delle ore in più necessarie per fare fronte ai controlli sanitari. Non parliamo poi del capitolo dei trasporti. Potenziamo quindi le palestre. Ma crediamo che prioritaria sia la copertura delle cattedre scoperte e l’inserimento degli insegnanti di sostegno.

Forze politiche perplesse

Sono comunque le critiche dei sindacati e le richieste di chiarimenti delle forze politiche a testimoniare che la questione da noi posta ha un fondamento. Dopo l’annuncio dei fondi in arrivo, tutti hanno fatto presente che mancano indicazioni concrete sul piano di investimento.

Poter contare su un prospetto anche di massima sugli investimenti previsti ci rassicurerebbe rispetto a un rischio. Cioè che si possa passare dal “mai tanti soldi per la scuola”, per citare le parole del ministro, a “mai così tanti soldi spesi male”. La vicenda dei banchi a rotelle, che ancora grida vendetta, sta a testimoniarlo. Vedremo se ai proclami seguiranno i fatti.

A iniziare dal reale arrivo di tutti questi soldi, perché in questo paese è legittimo partire dal presupposto “finché non vedo non credo”, come si vuole che insegni San Tommaso. Ma attenzione, perché in verità anche questa è una bufala, di cui il santo è ingiustamente vittima da secoli. Tanto per ribadire che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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