IL BLEF DEL RIENTRO A SCUOLA

Duemila presidi chiedono il ricorso alla Didattica a distanza per tutto gennaio. E mentre il Governo continua a negare l’esigenza di un tale provvedimento, si susseguono in tutto il paese le ordinanze comunali di prolungamento della chiusura delle scuole.

Quello che furbastramente non vuol decidere il Governo, diventa quindi realtà per iniziativa degli enti locali. In tantissimi casi di scuole (teoricamente) riaperte, i numeri da paura dei contagi fanno comunque presagire quello che accadrà al suono della campanella: cioè l’impossibilità di garantire le lezioni per mancanza di insegnanti e personale tecnico.

CONTAGI IN AUMENTO

Sono ben ventimila gli insegnanti e il personale Ata attualmente positivi, mentre il Covid ha colpito trecentomila studenti. Del circa un milione e mezzo di positivi la percentuale dei soggetti sotto i diciannove anni costituisce un quarto del totale.

Se si considera che il picco della pandemia è previsto per febbraio, insistere con il rientro a scuola nella data prevista dal calendario appare incomprensibile. Davvero riesce difficile farsene una ragione.

SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA

L’unico risultato che il Governo sta ottenendo è quello di esasperare ancora di più la posizione già critica dei sindacati.

A rendere ancora più indigesta l’azione dell’esecutivo è l’incertezza delle disposizioni, tema su cui abbiamo avuto occasione di scrivere a lungo. Ma in queste ore l’esasperazione sta montando per l’atteggiamento di chi continua a voler tirare dritto sulle proprie posizioni, senza dimostrare di saper gestire la situazione. A dover fronteggiare problemi insormontabili sono in particolare le scuole del Meridione.

“La politica ha deciso senza ascoltare nessuno – spiega Fabio Cirino, segretario generale Cgil Palermo – “

si riparte senza essere preparati. Non ci sono stati monitoraggi in questi giorni, partiamo senza sapere se e quanti positivi ci sono tra docenti, alunni o personale scolastico. Era meglio ritardare per prepararsi con gli screening della popolazione scolastica, aumentare la vaccinazione nella fascia pediatrica e avere più tempo per fornire gli istituti di mascherine Ffp2.

Ci sembra una soluzione avventata ripartire così”. Ripartire così è avventato, certo, ma possiamo stare tranquilli: la riapertura delle scuole in gran parte della penisola sarà avvenuta solo nella mente del ministro Bianchi.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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