SOSTEGNO ALL’INCLUSIONE

Ruolo e compiti nella scuola dell’inclusione

“Il numero di insegnanti di sostegno da assumere va aumentato al più presto. Solo così, infatti, sarà possibile mettere le nostre scuole nella condizione di assicurare la continuità didattica, che è importante per qualsiasi studente ma risulta assolutamente fondamentale per chi vive una condizione di maggiore fragilità e complessità”.

Lo dichiara Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, a proposito della carenza di insegnanti di sostegno.

“Quest’anno sono stati circa 14.000 gli insegnanti di sostegno immessi in ruolo, un numero notevole che però solo in parte è riuscito a tenere il passo del contestuale aumento delle iscrizioni di studenti con disabilità. Va chiesto uno sforzo alle università italiane per incrementare i posti a disposizione per la formazione, considerando anche che nei due anni di pandemia quel tipo di attività è stata decisamente compromessa“,

continua il sottosegretario.

“L’insegnante di sostegno è un insegnante che ha un ruolo particolare che consiste nell’aiutare i bambini e i ragazzi che hanno delle disabilità fisiche o psichiche o che in qualche modo hanno bisogno di un sostegno maggiore.”

La figura di questo insegnante deve quindi contribuire alla formazione e alla maturazione del ragazzo con un approccio umanistico e una certa empatia. L’insegnante di sostegno aiuta quindi l’alunno disabile a integrarsi non solo nella scuola ma anche nella società.

Oggigiorno esso diventa importante non solo per lo studente che ne ha bisogno ma per tutta la classe.

Affinché si realizzi appieno l’obiettivo è necessaria innanzitutto una collaborazione con gli altri docenti: questi ultimi infatti devono consentire lo sviluppo di un percorso educativo che coinvolga tutta la classe e che crei un clima serena e positivo per tutti.

Inoltre è opportuna anche una collaborazione per quanto riguarda il metodo operativo:

ogni insegnante infatti deve puntare a realizzare un lavoro di gruppo a cui possa partecipare anche il ragazzo con disabilità.

Proprio per questa ragione il ruolo dell’insegnante di sostegno negli ultimi tempi si è ampliato sempre di più. L’insegnate di sostegno ha acquisito nel corso degli anni delle competenze sempre più specifiche e impegnative.

Naturalmente chi vuole intraprendere questa professione non deve possedere soltanto delle abilità a livello didattico. Al contrario deve anche essere capace di interagire con il ragazzo dal punto di vista affettivo e relazionale.

Diventare insegnante di sostegno oggigiorno è una sfida complessa. Chi ha la vocazione per questo mestiere dal momento che, nonostante le normative vigenti, questa figura è ancora piuttosto precaria.

Naturalmente prima di ottenere questo ruolo bisogna aver conseguito innanzitutto l’abilitazione all’insegnamento in seguito al superamento di alcune prove e test di ingresso.

Chi è in possesso di una laurea in Scienze dell’Educazione Primaria può essere abilitato all’insegnamento dopo aver svolto anche un tirocinio per la Scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria.

Da non dimenticare poi è anche la laurea magistrale più il Tirocinio Formativo Attivo (TFA).

Il modello pedagogico della scuola italiana, considerato in tutto il mondo come il più avanzato, è caratterizzato da una serie di normative. Partendo dal concetto di “integrazione scolastica” delle persone con disabilità, la legislazione italiana oggi parla di inclusione.

Dott.ssa Gaia Lupattelli

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