LA SFIDA DELLA SCUOLA 4.0

Basterà la pioggia di miliardi del PNRR a traghettare la scuola italiana verso l’era digitale? E’ questa la posta in gioco da qui ai prossimi anni, nel corso dei quali gli istituti scolastici potranno usufruire di fondi mai visti per dotarsi della tecnologia adeguata e mettersi al passo con la rivoluzione informatica.

Non per spengere gli entusiasmi ma ricordiamo che il comitato istituito per valutare la validità dei criteri stabiliti per ripartizione dei finanziamenti ha espresso un giudizio molto critico in merito ai fondi contro la dispersione scolastica.

Ma anche sul versante ‘tecnologico’ in tanti nutrono seri dubbi, considerato che 2,1 miliardi di euro saranno erogati alle scuole senza bando. I criteri sono infatti soltanto il numero degli studenti iscritti e delle aule da ristrutturare.

Il Ministero prevede la realizzazione entro il 2026 di almeno 100.000 aule per la didattica innovativa. Una volta dotate le scuole degli strumenti idonei, il problema è assicurare la loro piena utilizzazione da parte dei docenti.

Da questo punto di vista le lacune da colmare non sono poche, tanto che gli insegnanti stanno ricorrendo a corsi di perfezionamento o per l’acquisizione delle certificazioni informatiche preso gli enti formativi come eCampus.

Altre questioni spinose sono costituite dalla gestione della enorme moltitudine di dati che affluiscono per via digitale e dalle problematiche legate alla privacy.

Solo recentemente il Granate ha sottolineato di nuovo come i docenti non possano richiedere il certificato con lo stato di salute degli studenti. Questo per dare l’idea della complessità delle situazioni da gestire, come ben sanno i dirigenti scolastici.

Insomma la vera sfida è sul piano culturale ma l’ostacolo è un altro: hai voglia iniettare soldi, se non si da un taglio alla burocrazia.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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