Bonus psicologo

La piattaforma Inps attraverso cui richiedere il Contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia’, il cosiddetto bonus psicologo è online.

Lo ricorda il ministero della Salute.

Un numero considerevole di persone, infatti, subito dopo la pandemia si è ritrovata a fare i conti con disturbi quali ansia, depressione, stress e fragilità psicologica, più o meno direttamente legati alla situazione e a un contesto improvvisamente incerto e mutevole.

Per aiutare concretamente i cittadini nel contrastare queste problematiche, il decreto legge del 30 dicembre 2021, convertito dalla legge del 25 febbraio 2022, numero 15, ha introdotto come ulteriore forma di sostegno economico il bonus psicologo.

Il contributo, per il quale erano inizialmente stati stanziati 10 milioni di euro, ha riscontrato un notevole interesse tra i cittadini e il numero crescente di domande ha portato a un incremento dei fondi per complessivi 25 milioni di euro, grazie alle maggiori risorse introdotte con il Decreto Aiuti bis in vigore dal 1 agosto 2022.

Nei primi 9 mesi del 2022 all’Inps sono giunte oltre 318 mila richieste di prestazione.

A livello regionale i numeri più elevati si sono registrati in Lombardia con 49.819 domande, seguita dal Lazio con 38.226 e dalla Campania con 29.152.

Tra le grandi città, Roma è al primo posto con 31.160 domande, poi ci sono Milano con 20.000 e Torino con 16.409.

Il bonus psicologo è destinato ai cittadini: con isee in corso di validità non superiore a 50 mila euro, residenti in Italia, che si trovino in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica a causa della crisi socio-economico dovuta all’emergenza pandemica, che siano nella condizione di poter seguire un percorso psicoterapeutico

Non sono previste distinzioni di età per ottenere il bonus psicologo e questo è un aspetto particolarmente importante dell’agevolazione, dato che sono proprio minori e bambini ad aver spesso sofferto del disagio psicologico dovuto ai grandi cambiamenti che la pandemia ha portato nella loro vita quotidiana.

Basti pensare alla didattica a distanza (dad), che se da un lato ha permesso di portare avanti i programmi di insegnamento scolastico, dall’altro ha allontanato giovani e giovanissimi dal contatto diretto con i propri coetanei.

Gaia Lupattelli

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