FONDI SCUOLA PNRR A RISCHIO

A rischio i finanziamenti per la scuola stanziati con il Pnrr. Il motivo?

Il solito: le lungaggini burocratiche richieste alle scuole per mettere a punto le richieste di fondi.

E visto la mal parata, si è pensato di ricorrere ai ripari con una soluzione, diciamolo, non troppo onorevole. Ossia con l’introduzione di una sorta di “pacchetti in offerta”.

Il problema non è di poco conto, perché trattasi di una montagna di soldi: ben due miliardi di euro complessivi.

Come è ben immaginabile, le scuole hanno fatto a gara per presentare le richieste ma, arrivati a due settimane dalla scadenza delle domande, in gran parte non hanno inviato ancora l’intera documentazione. In particolare manca l’integrazione relativa agli specifici progetti, in base ai quali sono stati elargiti i finanziamenti.

A onor del vero, pur potendo avanzare come giustificazione la complessità dell’intero iter, è forse da mettere in conto che gli istituti non siano stati solerti nell’elaborare i progetti degli interventi indicati.

Fatto sta che si sta ricorrendo ai ripari affidandosi ai pacchetti “tutto compreso”, che le aziende private stanno offrendo alle scuole. Vista la situazione, infatti, molte aziende hanno pensato di sfruttare tale occasione per il proprio business, mettendo a punto progetti belli e pronti.

Da parte sua il ministero ha istituito il Gruppo di supporto al PNRR, pensato per offrire un aiuto ai dirigenti scolastici.

Ma, a quanto pare, si tratta di una soluzione nella quale gli istituti non credono troppo.

E così la strada più sicura per non perdere i finanziamenti sembra essere quella di preferire il supporto delle aziende private, che ovviamente si fanno pagare e profumatamente.

Soltanto a giugno si potrà fare un conto complessivo dei fondi che arriveranno concretamente alle scuole. Intanto è corsa contro il tempo per non perdere un’occasione irripetibile.

Per alcuni istituti si tratta infatti di finanziamenti superiori ai centomila euro.

Per non perderli val bene rivolgersi alle aziende private ma un istituto dovrebbe avere le capacità e le risorse per redarre i progetti in autonomia.

Alberto Barelli

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