IL MINISTRO VALDITARA: EDUCAZIONE SESSUALE NELLE SCUOLE

Nelle scuole superiori arriva l’ “educazione alla sessualità” e a gestirla saranno gli stessi studenti. E quest’ultimo aspetto è una buona notizia, vista la carenza di insegnanti che metterà a dura prova l’organizzazione delle lezioni. Ma torniamo invece alla decisione del ministero, che merita invece solo plauso. Il progetto è stato infatti accelerato in seguito ai casi di stupro verificatisi a Palermo e Caivano. Il corso dovrà infatti incentrarsi sulla sensibilizzazione verso il tema della violenza di genere e sul consenso.

IN ATTESTA DELLA CIRCOLARE MINISTERIALE

In ogni caso si attende per i prossimi giorni la diffusione della circolare che sarà inviata a tutti i licei e gli istituti tecnici e professionali per avere indicazioni certe.

Dall’inizio dell’anno scolastico partirà anche una specifica iniziativa per far affrontare sui banchi il tema della violenza di genere. In questo caso il progetto dovrebbe essere attivato fin da settembre, per concludere il ciclo di incontri entro il 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne.

LEZIONI SULLA VIOLENZA DI GENERE E IL MASCHILISMO

Le lezioni di “educazione alla sessualità” prevederanno ore dedicate a discutere la parità di genere, il maschilismo, ma anche le varie forme di violenza di genere. La modalità che verrà sperimentata dovrebbe essere piuttosto insolita per le scuole italiane: la cosiddetta “peer education”, ovvero l’educazione effettuata dagli studenti per i loro compagni.

Ogni classe si dividerà in gruppi e a ciascun gruppo sarà assegnato un argomento. Gli specifici temi potrebbero dipendere anche dall’indirizzo della scuola. Ogni gruppo organizzerà una vera e propria lezione sull’argomento, e la presenterà al resto della classe. Lo scopo è di rendere protagonisti gli studenti e fare sì che queste materie delicate vengano trattate in un modo il più possibile comprensibile.

Sarà previsto anche l’intervento di esperti, per esempio per spiegare le conseguenze penali della violenza di genere – dalla violenza sessuale al revenge porn – sia per i suoi risvolti psicologici, siano interpellate delle persone esperte nel settore.

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