MANCANO DOCENTI SPECIALIZZATI: PER IL SOSTEGNO ASSUNTI ANCHE SENZA TITOLI ED AL PRIMO INCARICO

Puntare al sostegno è la prospettiva più concreta per inserirsi nel mondo del lavoro. Da nord a sud la vera emergenza della scuola è sempre più la carenza di insegnati specializzati. La conseguenza è che le scuole sono costrette a coprire gli incarichi anche ricorrendo alle mad, quindi affidandosi a personale non specializzato, Non solo: in molti casi si tratta di aspiranti docenti al loro primo incarico, pertanto senza alcuna esperienza.

L’ALLARME DEI SINDACATI

“Nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie – spiega Sara Errani, segretaria generale Flc Cgil – gli insegnanti non vengono più chiamati attraverso le graduatorie delle supplenze, perché sono esaurite. Ora si attinge dal Mad, dalla messa a disposizione, cioè da quegli insegnanti provvisti del titolo di studio idoneo che hanno inviato il curriculum alle scuole e che vengono contattati e scelti a discrezione dai dirigenti scolastici“.

Come viene sottolineato, la situazione è grave soprattutto nell’infanzia e nelle primarie: “Di insegnanti con la specializzazione non ce ne sono più – continua Errani – quindi anche in questo caso si attinge dalle graduatorie delle supplenze e, esaurite quelle, dalla messa a disposizione. Moltissimi quindi non hanno la specializzazione, alcuni di loro hanno anni di esperienza alle spalle e cercano di fare del loro meglio. Ma c’è anche chi lo fa per la prima volta”.

Il segretario generale di Uil Scuola Ravenna, Fabio Tommasoni, conferma il quadro: “Il problema è tra l’altro che la specializzazione è a carico degli insegnanti, ed è anche molto costosa. Questo comporta, per capire le proporzioni, che solo un insegnante di sostegno su dieci ha la specializzazione, gli altri sono stati nominati con il sistema delle supplenze“.

I LIMITI DELL’ALGORITMO

Tommasoni punta il dito contro l’algoritmo: “Il sistema che utilizza l’algoritmo – continua – adottato da qualche anno crea una situazione assurda: insegnanti in posizioni alte della graduatoria che avrebbero quindi diritto a cattedre piene, rimangono senza lavoro, scavalcati da chi è in posizioni più basse. Insegnanti che hanno sempre lavorato si trovano ad avere supplenze brevi”.

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