LA SCUOLA ALLA PROVA DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

All’indomani del primo si per l’approvazione dell’autonomia differenziata la scuola si interroga sulle conseguenze per la scuola. E non mancano preoccupazioni per le possibili conseguenze negative soprattutto per le scuole del centrosud.

COSA PREVEDE IL DISEGNO DI LEGGE

La legge, fortemente voluta dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli, prevede di accentuare la possibilità per le regioni di attuare condizioni particolari di autonomia in ben ventitre materie. Si va dalla Salute allo Sport, dall’Ambiente, passando per Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero appunto alla scuola.

LE CRITICHE

A farsi interprete delle riserve è per esempio il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. “Con l’autonomia ogni regione potrà legiferare in modo diverso sulle stesse materie. – spiega Emiliano – Quindi un cittadino o un’impresa che ha sedi o interessi in tutto il territorio nazionale rischia di dover cambiare legislazione a seconda del luogo dove arriva”.

Quindi aggiunge: “E poi le regioni più ricche per quanto riguarda la sanità e la scuola, potranno integrare le retribuzioni dei lavoratori di quel settore e quindi ovviamente le regioni più povere saranno in una specie di dumping rispetto al poter ottenere i migliori insegnanti e i migliori medici“.

Il Ministro Calderoli ha escluso il trasferimento di competenze in materia di norme generali sull’istruzione, puntando su un’analisi dettagliata e concreta delle richieste regionali ma le preoccupazioni restano

Per essere certi di cosa accadrà al budget dei 500 euro annuali fino al momento corrisposti bisognerà attendere le prossime decisini del governo.

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