Gli insegnanti preferiscono la didattica integrate, rivoluzione nella scuola italiana

La maggioranza degli insegnati italiani è a favore della didattica mista, cioè in presenza e a distanza. E’ una rivoluzione quella emersa dal sondaggio realizzato nei giorni scorsi dall’Osservatorio «Futura». I risultati hanno rilevato infatti un altro dato indicativo: la percentuale degli insegnanti che ritiene unicamente valida la sola didattica in presenza è scesa del 6%, venendo superata quindi nelle preferenze del corpo docente dalla didattica integrata. Risulta non bassa la percentuale conquistata dalla sola didattica a distanza, attestatasi al 15%. Un dato, questo, considerato inimmaginabile fino a solo pochi mesi fa. Venendo ai dati, la percentuale dei docenti che ritengono che la soluzione migliore sia rappresentata dalla didattica mista è del 44%, tre punti in più rispetto al dato relativo ai ‘supporter’ della didattica in presenza, sceso al 41%.

L’altro dato sorprendente è che la preferenza per la didattica integrata risulta molto più marcata tra gli insegnanti della scuola pubblica. A esprimersi a favore di tale soluzione è stato il 51% del totale, mentre tra gli insegnanti della scuola privata è stato il 36%.

E’ chiaro che le nuove tecnologie didattiche stiano conquistando il favore degli insegnanti italiani, essendosi dimostrati un valido strumento, al di là della situazione determinatasi dalla chiusura delle scuole per l’emergenza sanitaria. A far mutare l’orientamento ha inciso anche il potenziamento dei mezzi (computer e Lim) a disposizione delle scuole, nonché della stessa connessione di rete. Insomma, a rendere invisa questa modalità di insegnamento era anche la carenza strutturale, oltre alla mancanza di esperienza. Volenti o nolenti gli insegnanti hanno dovuto ricorrere alle lezioni a distanza durante il lockdown e oggi tale modalità non fa più paura come in passato. L’aspetto che emerge dall’indagine, come evidenzia la Cgil, il sindacato che ha commissionato tale studio, è la preoccupazione per le tante criticità della scuola, legate alla difficoltà di garantire le misure contro i contagi. La didattica integrata, specialmente ora che si sa assistendo a un aumento della diffusione dei contagi, è considerata evidentemente una risorsa in più per insegnare in sicurezza.

Alberto Barelli

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