IL COVID NON FERMA IL CONCORSO STRAORDINARIO. PER ORA SI VA AVANTI

Grandi incognite sul concorso ordinario: si farà la preselettiva?

Concorso straordinario: contro tutti ma si va avanti. Potrebbe sembrare incredibile ma il concorso straordinario in posto comune e sostegno ha superato indenne anche l’ultimo DPCM. Le prove di questa mattina, laddove previste, si sono svolte regolarmente anche se nel clima blindato dalle norme AntiCovid sempre più stringenti. Impegnati nelle operazione concorsuali sono 32mila candidati, che per ora stanno rispondendo alle chiamate in presenza nelle varie regioni. Tutta l’organizzazione è stata pensata nella previsione di una convivenza con il virus e per questo alcune classi di concorso sono state aggregate laddove i candidati non erano sufficienti per giustificare una sede in loco. Regioni piccole come l’Umbria hanno appena tre scuole coinvolte e solo per alcuni insegnamenti, altre grandi ed a rischio come Lombardia Campania, in questi giorni gestiscono anche il flusso di candidati docenti in entrata ed in uscita per le prove. Di per sé la prova è quasi indolore: dura due ore e mezza, che saranno gestite nel proprio posto sanificato con materiale monouso e poi una firma del registro e tutti a casa.

Sindacati e politica hanno tentato di bloccare questo concorso fino a qualche ora prima dell’inizio della prima seduta, giovedì scorso 22 ottobre. Ma ora il fronte di chi sostiene uno stop in nome della sicurezza si è di molto assottigliato. Quanti problemi potrebbe causare un concorso straordinario, che si svolge in circostanze eccezionali e che divide in due i candidati, separando chi lo ha sostenuto nell’Emergenza Covid da chi in condizioni quasi normali? Nessuno è disposto a fronteggiare la marea di ricorsi ed eccezioni che un simile scenario potrebbe innescare ma nessuno è disposto, neanche i fautori del concorso a tutti costi in questo caso, di andare avanti con la procedura del concorso ordinario. Il Ministro Azzolina ne aveva programmato l’inizio alla fine dello straordinario ma è probabile che sulla preselettiva l’ipotesi si areni.

In questo caso, con il Covid che rialza la testa, si tratterebbe di gestire 430mila che concorrono per 30mila posti, da assegnare l’anno scolastico prossimo venturo. Uno sforzo organizzativo titanico al quale corrisponderebbe di certo un incremento del rischio contagio che nessun protocollo potrebbe essere in grado di neutralizzare e senza un risvolto immediatamente positivo sulla scuola in presenza decimata dai DPCM.

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