IL MINISTRO AZZOLINA SI CONVERTE AL RITORNO GRADUALE IN CLASSE: ALLORA LA SITUAZIONE E’ SERIA

«Lavoriamo insieme per riportare gradualmente gli studenti in classe». Parola del ministro dell’istruzione Lucia Azzolina e allora fermi tutti. Cioè fermiamoci su quel termine che non ci saremmo mai aspettati di sentir pronunciare dal massimo vertice del dicastero: «gradualmente». Sorprende e, ci dispiace dirlo, non promette niente di buono questa parolina. Il motivo è presto detto: se un ministro che fino a ieri, in barba all’allarme contagi, spingeva per tenere le scuole aperte a tutti i costi, oggi è diventato così cauto, allora vuol dire che la situazione non è bella per niente. Riaprire la scuola, abbiamo già avuto modo di scriverlo, è più facile a dirsi che a farsi e evidentemente se ne sta rendendo conto (meglio tardi che mai) anche Azzolina. Dall’incontro con i sindaci e le regioni è emerso chiaramente che si tratta di fare i conti con il problema dei trasporti, la necessità di introdurre disposizione certe per la gestione dei contagi, la mancanza degli insegnanti. Per ora si continua a puntare sulla data del 7 dicembre per la riapertura delle scuole ma si moltiplicano gli esponenti delle Regioni e della stessa maggioranza favorevoli a rinviare il tutto a dopo Natale. Staremo a vedere quello che sarà deciso anche in base ai dati relativi all’andamento dei contagi. Intanto registriamo il cambiamento dell’atteggiamento di Azzolina che, forse, si è convinta a tenere un atteggiamento meno rigido dopo la sospensione del concorso della scuola. Insomma si sta lavorando al ritorno in classe ma senza fretta, come del resto la situazione avrebbe consigliato fin dall’inizio. Se questo significherà meno polemiche e possibilità per tutti di concentrarsi sulla risoluzione dei problemi concreti sarebbe veramente un bel regalo di Natale per studenti e insegnanti.

Alberto Barelli

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