La didattica a distanza richiede agli insegnanti fatica superiore rispetto alle lezioni tradizionali

Fonte:  Orizzontescuola.it – 14 dicembre 2020

La didattica a distanza, nonostante non possa supplire a quella in presenza, richieda una fatica superiore a quella delle lezioni tradizionali. E’ questa uno degli argomenti affrontati dal sindacato Gilda durante un’assemblea sindacale svolta in contemporanea in tutte le province di Italia. Data questa constatazione, “gli insegnanti – si legge in un comunicato –  trovano avvilente, dunque, che il loro impegno sia misconosciuto da parte di chi, invece, ha addirittura parlato di recupero del tempo perso”. Il riferimento è alla prospettiva di lezioni in classe anche nel mese di giugno, per recuperare eventuali giorni di lezione non svolti nel corso dell’anno scolastico a causa dell’emergenza Coronavirus. Una possibilità della quale ha parlato qualche settimana fa il Ministro Azzolina, che proprio ieri ha chiarito “Non è stato deciso nulla ancora. Serve un confronto e una riflessione. Su eventuali azioni da compiere per assicurarci che nessuno resti indietro. Il calendario scolastico è deciso dalle Regioni”. Certamente non potrà essere considerato da “recuperare” il tempo trascorso in modalità di didattica a distanza, modalità che dal DPCM del 3 novembre (e per qualche regione già prima) ha coinvolto al 100% gli studenti della scuola secondaria di II grado. Discorso a parte per infanzia, primaria  e secondaria I grado, che hanno subito in questi mesi  chiusure ad intermittenza, in base al colore della regione e all’aggravarsi della situazione epidemiologica.

Redazione

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