SE LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE VIEN DI NOTTE

Tutta la speranza è riposta nella Befana. Una volta i ragazzi aspettavano la calza per fare incetta di dolciumi vari ma oggi la speranza è che la festività segni che si avveri quel desiderio che mai avremmo pensato che potesse essere così caldamente alimentato dagli studenti: la riapertura delle scuole. Farà il miracolo la simpatica Befana? Auguriamolo ai nostri ragazzi, anche se, come si dice, i versi non sono belli. Se fino a pochi giorni fa la riapertura delle scuole il 7 gennaio sembrava certo, già si avanzano dubbi sulla possibilità di poter contare sul ritorno alla normalità. Insomma, al momento non ce la sentiremmo di caricare la Befana di una aspettativa che potrebbe andare delusa. I ragazzi comunque stanno prendendo le cose con lo spirito giusto e all’insegna dell’ironia, come ha dimostrato il flash mob simbolico che il comitato Priorità alla scuola ha voluto promuovere davanti agli istituti delle principali città italiane. Un bello spettacolo di striscioni di tutti i tipi che almeno ha dato una nota di colore. Incoraggianti sono pure i fondi stanziati per recuperare i ritardi accumulati, che dovrebbero essere definitivamente approvati in questi giorni in Senato. La speranza è in ogni caso nell’efficacia del vaccino e nella fine della pandemia. Se sul fronte dei contagi non si faranno progressi, parlare di ritorno alla didattica in presenza sarà arduo e più che sulla Befana non resterebbe altro che confidare su babbo Natale… del prossimo anno. Ma il migliore augurio per il nuovo anno è fare nostro lo slogan “Ci vediamo il 7”, la scritta più ricorrente negli striscioni del flash mob. Se la Befana dovesse invece fare uno scherzaccio, almeno provveda a un supplemento di dolci, con i quali consolarsi e cacciare ogni amarezza.

Alberto Barelli

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