GLI INSEGNANTI PROMUOVONO LA DIDATTICA A DISTANZA.

Si addice bene per la didattica a distanza (Dad), ma al contrario, il detto della Sora Camilla. Un detto breve breve che recita così: “tutti la vogliono nessuna la piglia”. Per la la Dad è vero l’opposto: tutti la criticano, tutti avanzano dubbi e ne parlano con sufficienza, ma tutti la utilizzano a man bassa. Ma ora a fare giustizia dello strumento che nei fatti sta salvando la didattica dall’inizio della pandemia è il risultato di uno studio condotto tra gli insegnanti di ogni ordine e grado della scuola promosso dall’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp). Per la stragrande maggioranza dei docenti il giudizio sulla Dad è assolutamente positivo. Non solo, il 73,6% è favorevole a continuare a introdurre la formazione attraverso gli strumenti digitali anche una volta finita l’emergenza e che si è ritornati alla didattica in presenza. Ben la metà degli intervistati ritiene utile continuare a utilizzare la modalità on line anche per i colloqui e le riunioni con studenti e genitori, oltre che per i consigli di classe. Il dato su cui tutti concordano è che la Dad ha contribuito a svecchiare la scuola italiana e la richiesta è di rendere questo strumento ancora più efficace. L’82,4% degli insegnati sollecita la definizione di uno standar unico per la didattica a distanza (Dad), mentre il 91,2% è importante potenziare la formazione dei docenti. Intanto l’altro dato con il quale il modo della scuola è chiamato a confrontarsi è che la maggior parte degli insegnanti ritiene che non ci siano le condizioni per tornare in classe. Anche i sindacati si stanno facendo portatori delle preoccupazioni dovute alla mancanza di garanzie per la sicurezza. La speranza naturalmente è che si torni presto alla normalità ma, volenti o nolenti, la situazione è questa e la Dad continuerà a lungo a dare il suo contributo fondamentale per assicurare la continuità didattica. Per il resto, si sa, la riconoscenza è merce rara ma alla fine i meriti vengono a galla, magari in questionari dove si può esprimere il proprio giudizio anonimamente. Ma fortuna per lei la DaD non è vanitosa come la Sora Camilla.

Alberto Barelli

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