CASCA IL MONDO, CASCA LA TERRA, CASCA IL GOVERNO, STUDENTI E INSEGNANTI GIU’ PER TERRA

Casca il governo e per la scuola è proprio il caso di dire che vale il proverbio “piove sul bagnato”. Per andare sul concreto, a rimetterci sono in particolare i maturandi: lo stallo istituzionale ha come conseguenza lo stato di incertezza assoluta circa la modalità di esame. Ti pareva che gli studenti, già in ansia per dover sostenere l’esame finale al termine dell’anno scolastico più scombussolato della storia, potessero poter contare sulla possibilità di sapere come si svolgerà la prova: appena annunciata la nuova modalità, eccoti che ti cade l’esecutivo prima di approvare il decreto. Ed ora la domandona è: resterà in vigore la vecchia modalità, con l’unica prova orale introdotta con l’insorgere dell’emergenza sanitaria, oppure ci si dovrà aspettare che, una volta risolta la crisi, il nuovo esecutivo farà in tempo ad approvare la nuova modalità di esame. Se non fosse per rispetto del legittimo stato d’ansia in cui comprensibilmente versano gli esaminandi (ci siamo passati tutti), verrebbe da dire che le scommesse sono aperte. Staremo a vedere. Quello della modalità d’esame è solo l’ultimo dei problemi aperti. La crisi ha conseguenze anche sul rientro a scuola, per il quale dirigenti scolastici e insegnanti attendevano risposte certe per garantire il rientro in sicurezza. Ma alla questione del distanziamento, della carenza dei trasporti, delle incertezze sul trattamento dei casi di positività ci siamo abituati. Evidentemente dobbiamo fare il callo al fatto che alle vie dell’incertezza non ci sono limiti. Solidarietà a studenti, insegnanti, ai poveri dirigenti scolastici e, doppia solidarietà a tutti i poveri maturandi d’Italia.

Alberto Barelli

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