Fonte: Il Messaggero – 29 gennaio 2021
La crisi di governo è un duro colpo per 500mila ragazzi in attesa di conoscere le modalità del prossimo esame di Stato. Mancano 4 mesi all’esame di maturità e non si sa ancora se le prove saranno quelle standard oppure, eventualità molto probabile, se ci prevederà solo un maxi colloquio come lo scorso anno. Non era sufficiente aver trascorso gli ultimi due anni di scuola tra lezioni online, chiusure e infiniti disagi. Ora, sui ragazzi del quinto anno delle superiori, si abbatte anche la caduta del Governo. Perché le consultazioni in corso al Quirinale hanno molto a che vedere anche con la scuola. Il motivo? Per decidere come si svolgerà l’esame di maturità bisogna aspettare infatti che la crisi sia passata. La decisione sulla nuova modalità d’esame è già stata presa ma non può essere ufficializzata in questa fase di crisi e manca solo l’ordinanza, prevista dalla legge di bilancio. Ma per il momento è finita in una fase di stallo, come tutto il resto d’altronde. Secondo quanto assicurato dalla ministra Azzolina, la firma sarebbe dovuta arrivare entro la fine del mese. Ma poi la crisi di governo ha fermato tutto, anche le decisioni relative alla maturità. L’ordinanza dovrebbe passare infatti anche al vaglio del Consiglio superiore della pubblica istruzione ma per ora non è possibile. (…) LA POLEMICA Quest’anno non c’è neanche questo tipo di indicazione e purtroppo non si sa quando le nuove regole arriveranno. Federico Allegretti, coordinatore della Rete degli studenti medi spiega: «Viviamo una situazione incommentabile, legata all’irresponsabilità della politica e ovviamente ci rimettono gli studenti. Avevamo ricevuto una convocazione dal ministero per il 27 pomeriggio ma poi è stata annullata e rimandata a data da destinarsi. E’ chiaro che la maturità è l’ultimo dei pensieri per il governo ma credo che debba comunque stare all’interno dell’agenda del ministero». Da un’emergenza all’altra, quindi, non c’è pace per gli studenti. La maturità un anno fa venne stravolta dal Covid, quest’anno anche dalla crisi di governo. E nelle incertezze generali, oggi protestano i Cobas con uno sciopero generale di 24 ore. Ad incrociare le braccia saranno anche il settore scolastico e il trasporto pubblico che avrà inevitabili ripercussioni anche sulle lezioni in presenza.
Abstract articolo di Lorena Loiacono