Azzolina al passo d’addio: cosa ha fatto e cosa ci sarà da fare per la scuola

Fonte:  Orizzontescuola.it – 3 febbraio 2021

Se non ci sono clamorosi stravolgimenti dell’ultim’ora, va verso la conclusione l’esperienza di Lucia Azzolina come ministra dell’Istruzione. La 38enne esponente del M5S ritorna a fare la deputata. Cosa è stato fatto durante il suo dicastero e cosa rimane da fare per la scuola Chiariamo subito: a nessuno era mai capitato di guidare il ministero dell’istruzione nel bel mezzo di una pandemia come quella del covid, che ha imposto lo stop alla didattica in presenza. L’esperienza come ministra dell’Istruzione, in realtà, era iniziata con l’attacco delle opposizioni sul concorso dirigenti scolastici, polemica che è continuato per tutto il suo mandato da titolare del dicastero. Poi la pandemia mette a dura prova anche il settore scolastico, con lo stop alle gite e successivamente con la sospensione dell’attività didattica in presenza fino al 15 marzo. In realtà non si tornerà in classe fino a settembre. La didattica digitale viene messa in campo di fretta  e furia con pregi e difetti (molti). Dopo un lungo dibattito si decide anche di cambiare l’esame di Stato: impossibile svolgerla come di consueto (uno scritto e due orali). Ecco la soluzione d’emergenza con un maxi orale e soprattutto l’ammissione alla prova per tutti. L’estate passa con i preparativi per il ritorno in classe e soprattutto per l’accesa polemica sui banchi a rotelle (di cui se ne è tornato a parlare nei giorni scorsi). Cult la foto della ministra dell’Istruzione a La 7, in una torrida serata di metà estate, sul banco a rotelle. Sembra passato un secolo e invece accadeva otto mesi fa. Il ritorno in classe a settembre è contrassegnata da una partenza a singhiozzo causa elezioni regionali. Alla fine di ottobre, però, i contagi risalgono e le Regioni agiscono in ordine sparso. Prima la Campania, poi tutte le altre, decidono di chiudere le scuole. Momenti difficili tra lo Stato e gli enti locali. Prima di Natale c’è l’accordo per un rientro in classe ordinato dopo l’Epifania, ma prima del 6 gennaio, nuovo scontro tra le parti e partenza rimandata al 1° febbraio per molte scuole di diverse regioni italiane. Il resto è cronaca delle ultime ore e probabilmente non sarà più compito di Lucia Azzolina.

Abstract articolo di Andrea Carlino

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