RITORNO A SCUOLA A PASSO DI GAMBERO

Il ritorno a scuola come il gioco dell’oca. Ma il felice paragone, coniato da Roberto Romito, dell’Associazione nazionale presidi Puglia, esasperato per i troppi problemi ancora da risolvere, potrebbe essere fin troppo buono. Ci sembra più realistico allora paragonare la situazione che caratterizza questo rientro sui banchi a un percorso tipo si quello del gioco dell’oca ma a passo di gambero. Le parole del dirigente scolastico, che critica la decisione di introdurre nella sua regione la possibilità di scelta tra lezioni in presenza o a distanza, sembrano darci ragione: “(…) siamo tornati alla casella di partenza, ossia alle ordinanze di ottobre/novembre, con la Dad a scelta delle famiglie. Questa misura, ossia la scelta delle famiglie se mandare o meno i figli a scuola, costituirebbe a detta del presidente Emiliano una misura più restrittiva rispetto a quelle previste dal governo. Ma di più restrittivo c’è solo la chiusura totale: la Dad «a scelta» non è una misura sanitaria restrittiva in senso stretto, in quanto i suoi effetti sono imprevedibili, dipendendo i suoi effetti non da chi la dispone (ossia, la regione), bensì dall’umore, dalle sensazioni, dalle valutazioni che le singole famiglie assumono rispetto ai rischi di contagio». «Vedremo – conclude Romito -, credo che da parte governativa abbiano qualcosa a che dire rispetto all’ordinanza pugliese». Il punto però è questo: il governo non aveva preso l’impegno di farla finita con i provvedimenti in ordine sparso delle regioni, assicurando che sarebbero state garantite disposizioni chiare e soprattutto valide in tutto il territorio nazionale? Alla vigilia della riapertura delle scuole, la promessa è stata doppiamente disattesa. Di norme chiare nemmeno l’ombra. Non solo, come spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, sembra di ritrovarsi all’inizio della pandemia: «Non abbiamo avuto alcuna informazione sul tracciamento per gli studenti non c’è un’iniziativa in tale senso e temo che il problema sia nella difficoltà dell’organizzazione logistica per fare i tamponi. Anche per quel che riguarda i mezzi di trasporto pubblico non è cambiato molto. C’è la paura di ritrovarci a dover chiudere tutto di nuovo, un nuovo stop che andrebbe a bloccare tutto di nuovo». Sul fatto che sarebbe finito il far west il caso della Puglia, ma basti pensare anche allo stop al rientro in classe deciso da tanti comuni della Campania, parla da solo. Di fatto ora, non fossero bastate le infinite diatribe tra governo, regioni e comuni, a dire la loro sulla scelta tra lezioni in presenza o Dad saranno le singole scuole. L’autorevolezza del governo evidentemente è finita nella casella di gioco più temuta: “fermo un turno”.

Alberto Barelli

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