RIENTRO A SCUOLA TRA PROTESTE PROMESSE MANCATE

E’ la protesta di studenti e insegnati il filo conduttore che unisce da nord a sud l’Italia nel primo giorno di ritorno a scuola. E i problemi ancora sul tappeto a un anno dall’inizio della pandemia sono così tanti, che il comitato Priorità alla scuola ha chiesto un’audizione alle commissioni Cultura, Scienza e Istruzione e Istruzione pubblica e Beni culturali del Senato. La stessa associazione ha guidato la serie di mobilitazioni che hanno caratterizzato la riapertura delle scuole e, al di là del merito delle singole rivendicazioni, quello che impressiona è che ci ritroviamo di fronte alle stesse criticità di sempre: classi pollaio, servizio trasporti inadeguato e mancanza di insegnanti. La richiesta principale che continua ad avanzare il comitato è il ritorno alle lezioni in presenza di tutti gli studenti. Viene infatti ritenuto inaccettabile riaprire solo le scuole fino alla prima media e si richiede la programmazione urgente del ritorno in aula delle classi seconde e terze delle secondarie di primo grado e delle superiori. Ma, a parte il discorso relativo alla vaccinazione di insegnanti e personale tecnico, che pur tra difficoltà procede con buoni risultati, per tutti gli altri aspetti le promesse sono rimaste inevase. La questione che tornerà alla ribalta è quella del trasporto scolastico. I risultati dei controlli portati a termine nei giorni scorsi dai carabinieri dei Nas nelle biglietterie e all’interno dei mezzi di trasporto ha evidenziato che la contaminazione è una realtà diffusa. L’esito dei tamponi effettuati sulle superfici ha dato in molti casi esito positivo ed è chiaro che il virus ‘viaggia’ su autobus e treni. Il problema è che l’abbassamento del numero dei viaggiatori continua a essere una chimera e, soprattutto nelle grandi città, i mezzi sono sempre superaffollati. In queste condizioni parlare di riaperture delle scuole in sicurezza è assurdo. Il comitato ha puntato al coinvolgimento delle rappresentanze politiche presenti in parlamento. Speriamo battano un colpo. La speranza è l’ultima a morire.

Alberto Barelli

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