Presidi: riapertura scuole troppo rischiosa

Fonte: la Repubblica  – 19 aprile 2021

Il premier Mario Draghi conferma il rientro in classe alle superiori al 100% dal 26 aprile ma presidi e sindacati lanciano l’allarme, sostenendo che la scuola non è pronta a questo cambio di passo così repentino. Ma tra una settimana si cambia: tutti in aula, nelle fasce regioni gialle e arancioni. I dirigenti scolastici sono i più preoccupati, perché con gli stessi protocolli di sicurezza non sarà possibile rispettare il distanziamento di un metro tra gli studenti e contemporaneamente accogliere tutti in presenza. In un’aula di medie dimensioni entrano 17/18 banchetti monoposto e altrettanti studenti. Il resto dovrebbe rimanere a casa. Come spiega Paolino Marotta, al vertice dell’Andis, l’Associazione nazionale dirigenti scolastici “passare da zero al 100% è una bella sfida. Senza servizi e senza misure di prevenzione aggiuntive sarà un salto nel buio. Quella dei dirigenti è un’ansia più che giustificata”. “Le scuole – sottolinea Pino Turi, della Uil scuola – non sono pronte a riaprire. Il protocollo della sicurezza non è mai stato attuato per intero né rivisto alla luce anche delle nuove situazioni, come la pericolosa variante inglese. Non c’è stato alcun intervento, solo promesse”. “Non è cambiato assolutamente nulla – spiega Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil – ci aspettavamo e ci aspettiamo un confronto vero sull’aggiornamento del protocollo di sicurezza, sia per gestire la fine dell’anno che la ripresa di settembre e poi, come sempre, un quadro chiaro sui dati che continuano a mancare. Mi pare siamo di fronte a un atto volontaristico più che a una pianificazione che si basa su interventi peraltro annunciati”. Per Marcello Pacifico, leader dell’Anief la decisione migliore sarebbe quella di finire l’anno scolastico con la Dad, completando la vaccinazione di tutto il personale scolastico e iniziare quella degli alunni. Per la Gilda, invece, la strada migliore sarebbe di lasciare all’autonomia scolastica la decisione di quanti studenti ammettere in classe.

Abstract articolo di Salvo Intravaia

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