Bianchi: nessuna sanatoria per i precari

Fonte ItaliaOggi – 20 aprile 2021

Il ministro dell’istruzione Bianchi è chiaro: “Nessuno sta cercando sanatorie, io non ne faccio, è offensivo pensarlo. Individuiamo dei percorsi: ci sono coloro che hanno già maturato dei diritti e c’è sicuramente un problema di formazione e di verifiche; va raggiunta una sintesi politica che è ora di trovare. Credo che tutte le forze politiche si devono esprimere in modo esplicito”. Questa la posizione espressa durante il suo intervento ieri al convegno «Prima la Scuola», promosso in Senato dal senatore del Pd, Francesco Verducci. L’appello è stato indirizzato ai partiti.

L’intervento del ministro è seguito all’incontro interlocutorio che si è tenuto, sempre ieri, al ministero dell’istruzione, tra amministrazione e sindacati, che ha evidenziato uno scontro nel governo sulla questione del reclutamento. Un vero muro contro muro che sta determinato una situazione di stallo. Il Movimento5 si oppone a qualsiasi forma di sanatoria in favore dei docenti precari attualmente in servizio. Dall’altro lato la Lega ha da tempo una posizione favorevole ad una soluzione che consenta ai precari storici di bypassare il concorso in senso stretto. E tra i due contendenti, l’uno contro l’altro armati, c’è il Pd che, al momento non ha ancora assunto una posizione né nell’uno né nell’altro senso. Ai rappresentanti del dicastero di viale Trastevere non è restato fare altro che assumere una posizione attendista nel vertice mattutino. Che si è tradotta in una mera richiesta ai rappresentanti sindacali presenti circa l’esposizione delle proposte coincidenti con le richieste avanzate già in passato dalle sigle di appartenenza, che consistono nella richiesta di un concorso essenzialmente per titoli, basato sulla valorizzazione del servizio prestato, con una prova orale da tenersi davanti al comitato di valutazione al termine dell’anno di prova. In rotta di collisione la proposta dell’Anp, pure presente al tavolo, che ha riproposto la chiamata diretta. Un’istanza che, se accolta, allungherebbe esponenzialmente i tempi delle assunzioni, perché la relativa disciplina andrebbe riscritta ex novo. E in ogni caso non comporterebbe l’aggiramento dell’obbligo di superare un concorso. Resta il fatto, però, che il 1° settembre 2021 si avvicina e, allo stato attuale, il governo non ha ancora trovato una soluzione, mentre i tempi delle selezioni già avviate rischiano di protrarsi oltre le previsioni. (…)

Attualmente i precari sono la bellezza di 200 mila. In più bisogna considerare che i posti vuoti sono destinati ad aumentare per effetto dei pensionamenti. Dunque se e quando il governo deciderà di intervenire, la soluzione ipotizzata dovrà essere affrontata con provvedimenti legislativi anche d’urgenza. A peggiorare ulteriormente la situazione c’è anche la questione della gestione dei licenziamenti a raffica dei supplenti assunti da Gps, che si stanno verificando dall’inizio dell’anno…

Abstract articolo di Marco Nobilio

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