SCUOLA, LE SCELTE DELLA DISCORDIA

I partecipanti fortunati al concorso ordinario della scuola secondaria conoscono da oggi le date delle prove d’esame. Per gli sfortunati la speranza è che ci si ricordi della loro classe di concorso quanto prima.

La bella notizia è infatti che è finalmente la data di inizio delle selezioni, che prenderanno il via il 14 marzo. La brutta notizia, che ha mandato di traverso il caffè a molti, è che nel decreto ci si è dimenticati di una bella fetta di classi di concorso.

LE CLASSI SCOMPARSE

Cosa è successo? Semplicemente nel calendario con le date non risultano pervenute le classi A008, A009, A018, A024, A046, A050, A057, B011, B023.

Arrivate le prime richieste di spiegazioni, il Ministero è corso ai ripari, comunicando che le date relative compariranno in Gazzetta nei prossimi giorni. Come si può immaginare, gli sfortunati non l’hanno presa comunque benissimo. Ma non abbiamo dubbi che si ricorrerà ai ripari.

PROVE INVALSI DELLA DISCORDIA

Ci si stà dividendo in favorevoli e contrari in merito alla novità prospettata per l’accesso alle facoltà a numero chiuso. Per le selezioni è stata annunciata infatti l’introduzione delle prove INVALSI. Non contenti delle polemiche che hanno accompagnato l’introduzione di tali prove nella scuola, evidentemente si è pensato di fare il bis con l’università. A esprimere contrarietà verso tale ipotesi è per esempio la Flc-Cgil.

Cristiano Corsini, pedagogista e docente presso l’Università di Roma Tre, per il quale la valutazione del livello di apprendimento è “estremamente imprecisa e scarsamente affidabile”.

Corsini è netto:

“il rischio è che la responsabilizzazione dei singoli attraverso i test continui a coprire le responsabilità di una politica scolastica che non accetta di sottoporre alla prova dell’esperienza le proprie scelte. All’INVALSI va affidata con coraggio la valutazione di sistema, non la compilazione di pagelle di scuole, docenti, studentesse e studenti”.

Evidentemente se non si inventano novità che creano critiche e divisioni non si è contenti.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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