SCIOPERO GENERALE CONTRO LA RIFORMA DELL’ACCESSO ALL’INSEGNAMENTO

È sciopero generale contro la riforma dell’accesso all’insegnamento.

E tutte le componenti della scuola, senza distinguo, sembrano essere d’accordo contro il progetto. A tempo di record sul tavolo del ministro dell’istruzione Bianchi è già arrivata una presa di posizione unitaria di Cgil, Cisl e Uil.

Sul piede di guerra anche insegnanti e studenti.

Quella che si sta profilando è una mobilitazione come non si vedeva da tempo. Del resto, contenuti della riforma a parte, non è piaciuto lo stesso metodo seguito per arrivare a definire quelle che dovrebbero essere le nuove modalità per diventare insegnanti.

Il condizionale è d’obbligo, perché il decreto dovrà tornare al vaglio del Parlamento e non è escluso un nuovo passaggio in commissione.

“Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico attraverso atti unilaterali addirittura con Decreto legge, sfuggendo da ogni confronto con il mondo della scuola. – si legge nel documento sottoscritto dai sindacati – La consapevolezza che la partecipazione al cambiamento contribuisce, accrescendone la qualità e il valore, ai processi di innovazione, evidentemente in questa fase manca del tutto al Governo e alla politica”.

Tutto questo, viene sottolineato, nel momento in cui siamo al secondo anno di pandemia e ci troviamo nel bel mezzo di una guerra, “che comporta la necessità di accogliere i profughi dall’Ucraina (ne sono arrivati ed accolti oltre 30.000, anche minori non accompagnati)”.

Certo visti i tempi un po’ di concertazione in più non starebbe male.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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