I compiti tradizionali saranno obsoleti entro il 2030?

“Trascorrete il tempo all’aria aperta e dimenticate il cellulare da qualche parte”

Secondo Mindshift, “il prossimo decennio vedrà scomparire i tradizionali confini temporali tra casa e scuola”.

Invece di assegnare i compiti, in vista del prossimo anno scolastico e della definizione delle nuove linee strategiche da declinare, è necessario, urgente e indifferibile creare un vero interesse per l’apprendimento.

Gli studenti potrebbero prendersi questo tempo per fare qualcosa relativo al curriculum di Istituto e lo potrebbero fare all’interno di un percorso appositamente creato e pensato, magari inserito nel PTOF.

Imparare per divertimento e interesse potrebbe produrre un coinvolgimento più significativo rispetto ai compiti assegnati.

I paesi che assegnano più compiti non hanno prestazioni migliori da parte dei loro alunni.

Uno studio di Stanford ha palesato che in stati come il Giappone, la Danimarca e la Repubblica Ceca nei quali, anche per norma, si assegnano pochi compiti, gli studenti hanno superato, in competenza acquisite, gli studenti di Stati con grandi tradizioni di quantità di compiti come Grecia, Thailandia e Iran.

In effetti, il Giappone non ha preferito concedere tempo alla famiglia e agli interessi personali, per gli studenti dei primi segmenti dell’istruzione.

La Finlandia, uno dei Paesi al mondo che si distingue per i risultati conseguiti nella molteplicità di test internazionali dati per misurare il livello di istruzione, limita i compiti delle scuole superiori a mezz’ora a giornata.

Naturalmente, ci sono altri fattori non presi in considerazione nello studio, come la durata della giornata scolastica.

Assegnare meno compiti a casa rende più facile per le famiglie passare del tempo insieme.

Il tempo in famiglia è innegabilmente importante per lo sviluppo del bambino.

Le cose che ricordi di più delle vacanze non sono i compiti che ti sei portato a casa, ma il tempo che trascorri con la famiglia e gli amici.

Dott.ssa Gaia Lupattelli

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