L’AVVOCATURA DELLO STATO DIFENDERA’ GLI INSEGNANTI AGGREDITI

Gli insegnanti vittime di aggressioni verbali o fisiche potranno contare sulla difesa dell’Avvocatura dello Stato. Ma va aggiunta una parolina: forse.

Si, perché, come nella migliore tradizione italiana, la circolare appena licenziata in merito vede il burocratese trionfare sulla chiarezza.

Come è stato fatto notare, in verità già si potrebbe contare su una specifica norma risalente al 1933 e mai abrogata.

Il problema è che tra il dire e il fare c’è sempre stato un mare grande come l’oceano e il fatto è che la nuova disposizione non scioglie i dubbi che oggi impediscono di poter contare con certezza su questa opportunità.

La stessa circolare ministeriale sottolinea che le richieste di patrocinio non saranno accolte automaticamente ma dovranno essere vagliate una per una.

A questo punto entra in gioco il fattore tempo.

Per presentare querela si hanno a disposizione infatti tre mesi. Se la risposta dell’Avvocatura non arrivasse in tempo, l’insegnante non potrebbe più procedere con gli atti.

La presentazione della domanda di patrocinio è inoltre farraginosa.

La richiesta deve essere avanzata dall’amministrazione scolastica, dopodiché è il dirigente scolastico a inviare la richiesta all’Usr che, a sua volta, la inoltra al Ministero. Il Ministero dovrà quindi inviarla all’Avvocatura generale.

Considerati tutti i passaggi… altro che tre mesi.

Inoltre va considerato che l’insegnante avrebbe bisogno di un avvocato non tanto in sede penale ma solo se si costituisse parte civile.

Su tutti questi aspetti la circolare non contribuisce a chiarire i dubbi ma c’è una speranza.

Cioè che sia la stessa Avvocatura dello Stato a rendere nota la procedura da seguire. Ma se tanto mi da tanto, chissà quando arriveranno le delucidazioni.

La questione in ultimo è un’altra: una volta arrivate le delucidazioni, voi scommettereste che sarà la volta buona per veder dipanate tutte le ombre? Sarà.

Alberto Barelli

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