«Rivoglio tutti in classe Ma su quale sarà la data non faccio pronostici»

Fonte: Corriere della sera –  5 novembre 2020

«Per quanto mi riguarda potrò sentirmi sollevata soltanto quando tutti i miei studenti potranno tornare in classe»: queste le parole della Ministra Lucia Azzolina, all’indomani della sospensione delle lezioni in presenza che vedrà 2 milioni e mezzo di studenti delle scuole superiori fare didattica da casa. Alla domanda se non fosse possibile fare altrimenti spiega: «La situazione in tutta Europa è seria, le decisioni che abbiamo preso sono state difficili: persino lasciare le primarie e le secondarie di primo grado aperte nelle zone rosse non è stato semplice. C’era una cosa che ci stava a cuore: tutelare gli studenti più deboli». Vista la situazione appare più probabile che si torni in classe dopo Natale ma la ministra non azzarda pronostici: «Le lezioni del primo ciclo sono in presenza. E alle superiori i laboratori sono aperti e i ragazzi con bisogni educativi speciali possono andare in classe a piccoli gruppi. Per la riapertura non faccio pronostici, lavoro per limitare i disagi». Un problema riguarda la questione dei trasporti scolastici: «Ho scritto agli uffici scolastici regionali chiedendo di continuare il lavoro di quest’estate con gli assessori per trovare soluzioni per i mezzi di trasporto». All’osservazione che gli studenti delle superiori possono raggiungere la scuola autonomamente e che questo vale anche nelle zone rosse Azzolina spiega: «Nelle zone rosse ci sono molte limitazioni per tutti, ma le scuole restano aperte fino alla prima secondaria di primo grado. Abbiamo pensato di garantire i bambini che hanno cominciato la nuova scuola, che sono passati dalla maestra ai professori. Tenere aperte le scuole nelle zone rosse è stato un risultato notevole». Rispetto al fatto che i governatori hanno fatto preso decisioni autonomamente e che la posizione a favore dell’apertura delle scuole l’hanno visto isolata anche nel governo la risposta è netta: «È normale che ci si confronti: no, non mi sono sentita isolata. Anzi devo ringraziare il governo e il presidente del consiglio. Dal primo momento ho visto una grandissima sensibilità verso una scuola di qualità. Ora per la scuola è cambiata la musica, anche sugli investimenti. Non siamo più la Cenerentola del Paese». Ultima questione i rischi per la dispersione scolastica. Non si rischia di perdere un altro anno di scuola? «Moltissimo, – risponde Azzolina – il problema della dispersione scolastica mi sta molto a cuore. Ne ho parlato anche con il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco: è una piaga soprattutto in alcune zone del Sud dove rischiamo di perdere per strada molti adolescenti. Ci sono realtà in cui i ragazzi se non vanno a scuola rischiano di non mangiare. Non tutti vivono in case grandi e accoglienti. Per questo ho provato in questi mesi a dare il più possibile libri, connessioni e device».

Intervista a Lucia Azzolina di Gianna Fregonara

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