Piano Didattico personalizzato (PDP): di cosa si tratta?

Il Piano didattico personalizzato è il primo impegno da affrontare all’inizio dell’anno scolastico, dovendo essere redatto quindi entro il mese di dicembre. Vediamo quindi di cosa si tratta.

Il Piano è obbligatorio e la sua stesura può richiedere anche il contributo esterno di esperti.

Fondamentale è la partecipazione ed il coinvolgimento della famiglia dell’alunno: dovranno essere prodotti alla suola i vari certificati, diagnosi e relazioni cliniche di cui tenere conto in fase di redazione del piano. Parti coinvolte sono anche l’alunno stesso ed il Dirigente scolastico.

Il Piano deve tenere conto anche di eventuali disturbi specifici di apprendimento.

I disturbi specifici di apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, tenendo conto del funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica.

La legge 170/2010 riconosce tra questi la dislessia, disortografia, disgrafia e la discalculia; sulla base di questo, la stessa legge assegna al sistema nazionale di istruzione ed agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate al fine di far conseguire ad alunni e studenti con DSA il successo formativo.

Che cos’è il Piano didattico personalizzato PDP?

E’ un documento di programmazione con cui la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari ma non riconducibili a disabilità.

Per studenti ed alunni con DSA il Piano è obbligatorio. I contenuti minimi sono indicati nelle Linee Guida del 2011 cosi come i tempi massimi di definizione.

Dette linee riportano indicazioni fondamentali per realizzare interventi didattici individualizzati, personalizzati per utilizzare strumenti compensativi e applicare misure dispensative.

Cosa sono gli strumenti dispensativi?

Sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria:
  • sintesi vocale;
  • il registratore, che consente di non prendere appunti;
  • i programmi di video scrittura con correttore ortografico;
  • la calcolatrice;
  • altri strumenti tecnologicamente meno evoluti ma lo stesso utili (Tabelle, formulari, mappe concettuali, etc…)

Sono stati istituiti corsi di perfezionamento e master DSA e BES che consentono agli addetti di conseguire competenze utili alla gestione in aula e non di dette criticità o di sedimentare, approfondendole, quelle già acquisite con l’esperienza o altri percorsi formativi.

Dott.ssa Chiara Pasqui

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