SCUOLA: I LAVORI SOCIALMENTE UTILI DELLA DISCORDIA

Gli studenti discoli ai lavori socialmente utili. Questa la prospettiva avanzata dal neoministro dell’istruzione Giuseppe Valditara nei giorni scorsi e che sta facendo discutere ragazzi e docenti.

“Una cosa che mi è sempre parsa molto utile, sono i lavori socialmente utili. – ha spiegato il ministro – “Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti e rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici”.

Quindi ha aggiunto: “Riguardo gli episodi di violenza in classe, occorre trovare una soluzione anche prevedendo forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole”.

A poche settimane dal suo insediamento non si può dire che Valditara non abbia saputo far parlare di sé, dimostrando la volontà di voler procedere con riforme concrete.

Tra i temi all’ordine del giorno anche l’aumento degli stipendi degli insegnanti per riconoscere la rilevanza del ruolo svolto e l’introduzione della figura del tutor.

Argomenti al centro dell’intervento tenuto al convegno annuale dell’Associazione Nazionale Presidi, in cui è stato netto: “Per me il merito riguarda qualcosa che ha a che fare con un ascensore sociale, dal 1950 al 1975 l’ascensore sociale in Italia funzionava, dal ‘75 è bloccato.

Dobbiamo andare incontro ai talenti di ciascun ragazzo, valorizzarli, tirar fuori da ciascuno qualcosa per realizzarsi. Non è discriminante, ma combatte una società che di fondo è classista, chi nasce in un certo contesto sociale rimane in quel contesto sociale.

Il docente tutor in un team si prende carico di quei ragazzi che hanno difficoltà, ovviamente un docente preparato, che abbia determinate competenze”.

Per quanto riguarda i finanziamenti promessi, si tratta di vedere se il ministro riuscirà a far prevalere le sue richieste all’esecutivo, che ha come priorità quella di assicurare le misure per contrastare il caro bollette.

Da questo punto di vista la vera emergenza è quella dell’adeguamento dell’edilizia scolastico, rispetto alla quale i presidi hanno chiesto un impegno preciso per fare fronte a situazioni sempre più critiche.

Alberto Barelli

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