MOBILITÀ: CONFERMATO IL VINCOLO TRIENNALE

Doccia fredda sul fronte della mobilità.

Resta infatti il vincolo di tre anni prima di poter ottenere il trasferimento.

La Commissione europea si è dimostrata inflessibile e ha bocciato la possibilità di apportare una modifica al regolamento.

Il provvedimento, che sarebbe stato votato in Commissione bilancio, risulta quindi improponibile.

Si conclude così con una delusione un iter che ha visto impegnati per lunghi mesi parlamentari e rappresentanti dei sindacati. Grande, come è comprensibile, la delusione degli insegnanti, ai quali era stata prospettata questa possibilità.

NESSUNA SPERANZA PER QUESTO ANNO

I sostenitori del provvedimento hanno già annunciato la volontà di continuare la battaglia ma, considerato questo ultimo sviluppo, è certo che per questo anno il vincolo resta.

La soluzione che si sta ipotizzando per arginare il divieto è di introdurre una interpretazione autentica dell’articolo relativo al vincolo triennale.

Questo permetterebbe di prevedere di applicare il blocco dei trasferimenti unicamente alle assunzioni legate al Pnrr, dunque.

Se tale ipotesi andasse in porto, il problema riguarderebbe soltanto i 70 mila nuovi insegnanti assunti nell’ambito della riforma del reclutamento.

LA PROPOSTA DEI SINDACATI

Da parte loro i sindacati propongono un provvedimento transitorio valido per il solo anno scolastico 2023/2024, così da avere il tempo di individuare una soluzione definitiva.

Ma, visto la complessità della situazione, il consiglio è di non nutrire troppe speranze

Alberto Barelli

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