FACCIAMO UN TEST: DIVENTARE DOCENTE E’ URGENTE O IMPORTANTE?

Quando non si sa che pesci prendere, sia tratti della vita personale o di quella professionale, uno dei consigli per schiarirsi le idee è fare una lista. O meglio un test.

Ed è quello che proponiamo di fare a chi ci segue o a chi capiti per caso nella nostra pagina o nel nostro sito www.noidellascuola.it.

Lo facciamo ad uso e consumo di alcuni commentatori, sempre graditi anche se critici, che considerano la possibilità di diventare docenti definitivamente tramontata insieme alle domande per il concorso o per le GPS, le graduatorie per diventare un precario della scuola.

A loro proponiamo di provare a fare questa lista, collocando nella colonna URGENTE o nella colonna IMPORTANTE il mestiere di insegnante, che è una missione ma anche un modo per guadagnarsi onestamente da vivere.

C’è stata una stagione  – poche settimane fa, un mese circa – in cui questo obiettivo è stato oggettivamente urgente per le scadenze ufficiali che si sono sovrapposte nel bel mezzo di una estate raffreddata dal COVID. Entro il 31 luglio era urgente per molti dei nostri studenti conseguire i 24 cfu o completare la classe di concorso, talmente urgente da essere fuori portata. A questo popolo appartiene chi non ce l’ha fatta a partecipare al concorso o a chi ha dovuto rinunciare alla possibilità di una supplenza. Era troppo tardi ormai.

Come molti di questa categoria – che chiameremo insegnanti per caso – hanno confessato agli orientatori di Noi della Scuola, conseguire i 24 cfu era una sorta di balzello, una corvee a cui sottostare per tentare di entrare dalla porta principale in un mondo del lavoro bloccato, poco generoso con le professioni intellettuali, con i giovani, con il merito o con chi non abbia un curriculum robusto. Per loro non c’era il tempo di considerarne gli aspetti formativi ma solo logistici. Senza i 24 niente concorso, niente graduatorie.

Completare la classe di concorso con un master o con corsi singoli ai nostri insegnanti per caso appariva comprensibilmente quasi ingiusto dal momento che, ad un giudizio sommario, il titolo di laurea avrebbe dovuto garantire l’accesso diretto alla professione. La sfera altrettanto qualificante dei crediti formativi nelle materie che la laurea dischiude e sulle quali spesso all’Università non abbiamo sostenuto neanche un esame o appena un completare da qualche credito veniva vissuta come una doccia fredda mentre è un passaggio fondamentale per essere un buon insegnante.

Chi vorrebbe che a suo figlio insegnasse economia un giurista che non ha mai studiato politica economica, filosofia un pedagogista che non sa chi siano i presocratici, storia moderna uno psicologo?

Avere i titoli in questo senso è stato urgente ma non necessariamente importante o importante quanto può esserlo un’entrata mensile sicura o non così tanto importante da investirvi energie e denaro. Invece diventare insegnante implica un percorso di studio, di impegno personale ed anche economico. Non si diventa insegnante per caso. E questo è un bene anche se può accadere che rovini i nostri piani.

La stessa data per moltissimi altri non è stata una corsa contro il tempo, un azzardo, ma piuttosto un tempo che finalmente si compiva, preceduto da un iter formativo, soddisfacente, faticoso forse e impegnativo, ma concluso o in via di conclusione. Sono questi gli insegnanti per scelta, che hanno iniziato a progettare il loro futuro scolastico con mesi di anticipo sull’uscita del bando di concorso. Avevano scritto insegnare sotto la colonna IMPORTANTE e quando c’è stata l’URGENZA erano pronti a coglierla.

Per costoro, che avevano le carte in regola per provare a fare dell’insegnamento il proprio lavoro, il 31 luglio era una data importante ma non urgente, il 22 luglio – giorno in cui quasi con un coupe de teatre – sono state aperte le graduatorie per essere chiuse in fretta e furia 16 giorni dopo – un momento infelice per un mega reclutamento ma comunque atteso e dunque benvenuto.

La differenza è dunque tra URGENTE ed IMPORTANTE: diventare un insegnante della scuola italiana può essere importante o solo urgente. Gli studenti che lo reputano importante sono la prevalenza e per costoro il percorso di formazione è sempre aperto a prescindere se sul capo penda la spada di Damocle del concorso o di una graduatoria. Chi reputa i 24 CFU un arnese ormai inservibile, perché dietro l’angolo non c’è un’offerta di lavoro mordi e fuggi, mortifica la nobile professione del docente, non lo fa chi, ritagliando il giusto spazio mentale e esistenziale al conseguimento di questo titolo, decide di mettersi a studiare anche se non incalzato dal countdown.

Lo stesso discrimine tra URGENTE ed IMPORTANTE governa le scelte di altri percorsi formativi, come ad esempio i master ed i corsi di perfezionamento, che consolidano competenze e la capacità di progettazione didattica, aggiornano gli strumenti della pedagogia speciale, della comunicazione digitale o verbale con le certificazione linguistiche o informatiche.

Ogni giorno gli orientatori di Noi della Scuola incontrano studenti per i quali diventare insegnante è urgente come obiettivo di crescita e proprio per questo diventa immediatamente importante; o adulti che ritengono importante cambiare vita e avere i titoli per farlo è chiaramente urgente.

E per te insegnare è URGENTE O IMPORTANTE?

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