Giornata mondiale dell’insegnante, col Covid più rischi e lavoro: ma di aumenti a tre cifre non si parla più

Fonte: Tecnica della Scuola – 5 ottobre 2020

Sono i docenti, oggi, a scendere in prima linea contro il Covid-19. Con I contagi in aumento, è a loro, insegnanti di ruolo o precari, che si chiede di prendersi cura dei nostri ragazzi. Ed è sempre a loro che si chiede di entrare in classe, passare ore a contatto con alunni a volte anche positivi, ma asintomatici, in ambienti chiusi e classi spesso sovraffolate, protetti solo da una mascherina, non riconoscendogli alcuna indennità. Ed oggi, 5 ottobre, si festeggia la Giornata Mondiale dell’Isegnante, istitutita 26 anni fa dall’Unesco per evidenziare il prezioso ruolo dei docenti nel percorso di formazione, educazione e guida dei giovani. Ruolo ed importanza che probabilmente solo oggi, a seguito della pandemia, si riesce a in parte a capire. E solo oggi si prende in considerazione il fatto che il contratto nazionale è scaduto da quasi due anni, ma gli incarichi di loro sono aumentati, soprattutto con il Coronavirus. Lo stipendio, però, fino ad oggi, rimane sempre lo stesso: si resta, infatti, fermi agli stanziamenti incamerati dalle ultime due leggi di Bilancio, che però non superano i 70-80 euro lordi medi l’anno. Oggi, che è la Giornata Mondiale dell’Insegnante, si spera che la scuola possa entrare nel futuro illuminata da nuove prospettive e che l’insegnante possa entrarvi come un tempo facevano gli storici “maestri”: a testa alta.

Alessandro Giuliani

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