Oltre il 70% dei docenti contrario a riaprire scuole e università Il sondaggio di inapp. per il 90% serve formazione ad hoc

Fonte: ItaliaOggi – 12 gennaio 2021

Oltre il 70% degli insegnati italiani, dal nido all’università, è contrario al ritorno in classe finché l’emergenza sanitaria da Covid-19 non sarà finita. Il dato emerge dall’indagine «La scuola in transizione: la prospettiva del corpo docente in tempo di Covid-19», portata a termine dall’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), che ha coinvolto 816 insegnati delle scuole di ogni ordine e grado. Due docenti su 3 del campione sono favorevoli alla chiusure di scuole e università fino «a emergenza sanitaria rientrata». Per l’82,4% degli insegnati è importante avere uno standar unico per la didattica a distanza (Dad), mentre per il 91,2% è necessaria una formazione specifica dei docenti. Gli insegnanti comunque promuovono la Dad, tanto che il 73,6% è pronto a continuare a usare la tecnologia anche nella didattica in presenza, mentre il 46,5% vorrebbe proseguire a utilizzarla per colloqui e riunioni con studenti e genitori e per i consigli di classe. Non solo. Dad promossa «come una giusta soluzione per fronteggiare il problema della pandemia», spiega Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp. «In pratica il sistema dell’istruzione, trovandosi nella burrasca del mare aperto dell’emergenza sanitaria, ha utilizzato la “scialuppa” della didattica a distanza per rientrare in un porto sicuro con tutto il proprio carico di lavoratori e studenti». I problemi emersi sono gli organici insufficienti, l’inadeguata dotazione strumentale, la scarsa padronanza dell’utilizzo dell’Ict da parte di docenti. Il 58,5%, però, pensa che la Dad abbia svecchiato la didattica e accorciato il digital divide nel corpo docente, il 52,2% riconosce che con la Dad alcuni studenti più isolati o taciturni o poco motivati si sono rivelati più partecipativi e coinvolti e il 32,1% che i propri alunni sono stati più solidale e collaborativi fra loro e più responsabili e solleciti con l’insegnante. Tuttavia, per il 30,2% gli studenti devono svolgere attività di recupero. Il carico di lavoro in Dad rispetto alla didattica tradizionale,poi, è diminuito per i docenti nei nidi, invariato per chi insegna in università ed aumentato negli altri ordini di scuola. Soprattutto alla primaria e alle medie per effetto della limitata autonomia degli allievi e della necessità di efficacia nella didattica.

Abstract articolo di Emanuela Micucci

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