LA METODOLOGIA CLIL

Content and Language Integrate Learning o più comunemente conosciuto tramite il suo acronimo: CLIL in Italia, grazie all’autonomia scolastica, comincia ad avviare la sua pratica. In particolare, con la riforma dell’ordinamento della scuola superiore si ha una capillarizzazione più estesa in tutto il territorio. Per tutti e in tutti i licei viene esteso l’insegnamento veicolare. Il liceo linguistico vede l’attivazione del percorso veicolare dal suo terzo anno per poi nel quarto andare ad aggiungere una seconda lingua ed una ulteriore materia in lingua. Solo gli istituti tecnici sembrano essere tenuti un poco addietro. Infatti è prevista l’introduzione dell’insegnamento veicolare per questi istituti solo al quinto anno e solo per la lingua inglese. Da notare che rimangono fuori, non compresi nell’insegnamento veicolare gli istituti professionali. Negli ultimi anni il CLIL ha avuto una diffusione sempre maggioritaria sul territorio nella normativa scolastica e nella loro didattica. Questa metodologia viene applicata dalla scuola primaria alla scuola secondaria di ogni ordine e grado ma anche in ogni ambito accademico e professionale per l’acquisizione e l’elaborazione di like skills. L’obbiettivo finale di un processo educativo efficace è l’autonomia di apprendimento di conoscenze e contenuti. Queste conoscenze e contenuti devono inevitabilmente poter essere convertiti in competenze da poter applicare in contesti di realtà, in problematiche odierne e quotidiane della nostra società più o meno complesse.

Il CLIL è una metodologia complessa e per questo è importante identificare delle strategie che consentano al meglio al docente di porre attività didattiche interattive. Scaffolding ed il Task based learning sono strategie didattiche che rispetto ad altre si adattano e prestano al meglio nell’attuazione interattiva con il contesto o metodologia CLIL e nel nostro caso con il gruppo classe. Lo Scaffolding è una precisa tecnica di insegnamento. In questa tecnica o pratica una persona più istruita si adatta a livello di guida. Il modellamento o adattamento avviene in base al livello dell’individuo che si ha davanti. Abbassando o alzando tale livello per adattarsi al livello corrente dell’individuo subordinato. In questo modo il docente diventa un facilitatore/accompagnatore, che guida lo studente nella costruzione del suo sapere. Lo studente è quindi la parte attiva di questa costruzione e non più una parte passiva.

Il Task based learning non è altro che l’assegnazione di compiti in affiancamento alle attività per condurre in modo attivo lo studente a sviluppare abilità cognitiva complessa.

Il Task nel CLIL prevede una modifica dell’impostazione metodologica nell’insegnamento della disciplina non linguistica (DNL) che si vuole veicolare nella lingua straniera (LS).

Le competenze che lo studente deve essere accompagnato ad acquisire in maniera attiva devono essere le seguenti:

  • Capacità di applicare le conoscenze apprese e sviluppate,
  • La rielaborazione e trasformazione delle informazioni acquisite in forme differenziate tra di loro, che possa essere di tipo testuale o grafico,
  • Riuscire a comprendere e valutare quesiti e problemi utilizzando contenuti di lingua straniera,
  • Essere in gradi di “pensare” e “lavorare” con i contenuti a disposizione di lingua straniera.

Una ulteriore considerazione che ora poniamo all’attenzione è l’importanza e la centralità delle risorse digitali nella metodologia CLIL. Importante è comprendere come in una prospettiva pedagogica costruttivista, dove è l’alunno che è parte attiva nella formazione della sua conoscenza e sapere, scaffolding, task based e TIC diventano fondamentali per il raggiungimento degli obbiettivi formativi nel CLIL. La creazione di un ambiente favorevole favorisce l’apprendimento della lingua. A seconda del profilo che si ha davanti lo studente deve poter capire la lingua e avere la possibilità di parlarla. Per un docente che attua un percorso CLIL è fondamentale comprendere come comprensione e produzione si fondono tra loro. L’aspetto fulcro per l’apprendimento di una materia è la comprensione dei contenuti. Se questi contenuti non possono essere compresi dallo studente inevitabilmente quest’ultimo non riuscirà a trasformarli o rielaborarli. L’assenza di comprensione preclude l’acquisizione della conoscenza e della padronanza dei contenuti e quindi non ci sarà un apprendimento. Il programma CLIL non ha l’obbiettivo o lo scopo di essere una sostituzione o una alternativa all’insegnamento della lingua. Al contrario il CLIL come metodologia e pratica ha lo scopo di affiancare e ampliarne le potenzialità. Il CLIL diviene ed assume un ruolo integrante del processo di apprendimento e formazione della lingua nell’alunno, ampliandone l’utilizzo in contesti multidisciplinari ed aiutandolo ad una autoconsapevolezza e padronanza della LS in più ambiti e discipline. In merito a quanto detto si può comprendere che: prima di poter interagire con una metodologia CLIL, per lo studente è fondamentale aver acquisito già in precedenza, tramite l’insegnamento della lingua, una conoscenza almeno intermedia di quest’ultima – B1 o B2 – che gli permetta di essere autonomo nell’esprimere e comunicare bisogni di tipo primario.

di Luca Baldoni

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